Rousseff è tra questi ma è anche una dei tre presidenti contro cui è stato promosso l'impeachment

La presidente brasiliana Dilma Rousseff affronta il processo di impeachment, dopo che il Senato ha dato la sua approvazione. Ma per il Paese non è una sorpresa: negli ultimi 90 anni di storia del Brasile solo cinque capi di Stato eletti hanno completato il loro mandato. Eletta nel 2010 al primo mandato e confermata nel 2014, Rousseff è quindi tra quei cinque che dal 1926 sono riusciti a gestire il Paese sino alla scadenza prevista. Oltre a lei (2010-2014), l'hanno fatto Henrique Cardoso (1995-2002), Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010), Eurico Dutra (1946-1951) e Juscelino Kubitschek (1956-1961).

Gli altri venti presidenti eletti sono stati deposti con colpi di stato (come Joao Goulart nel 1964), hanno rinunciato (Fernando Collor nel 1992 e Janio Quadros nel 1961), si sono suicidati (Getulio Vargas nel 1954), sono morti di malattia prima di insediarsi (Tancredo Neves nel 1985). La lista non include i cinque militari saliti alla presidenza durante la dittatura tra il 1964 e il 1985.

Dopo che il Brasile ha recuperato la democrazia nel 1985 e che la Costituzione del 1988 ha stabilito la base per istituzioni più forti, solo due di sette presidenti (Cardoso e Lula) hanno completato i loro mandati. Neves morì di malattia fu sostituito dal suo vice, José Sarney (1985-1990). Collor (1990-1992) rinunciò a seguito di pressioni legate a uno scandalo corruzione, che lo spinse verso un impeachment, e fu sostituito dal suo vice Itamar Franco (1992-1994).

In 126 anni di Repubblica, instaurata dopo il golpe del 1889 che depose e mandò in esilio l'imperatore Pedro II, il Brasile ha avuto 36 presidenti, di cui 12 eletti democraticamente e arrivati a completamento del mandato. Nello stesso periodo, quattro incaricati sono stati deposti, nove governi hanno assunto caratteristiche autoritarie e diverse ribellioni militari hanno minacciato il potere civile.

Rousseff è il terzo capo di Stato, dopo Getulio Vargas (1930-1954) e Collor, contro cui viene promosso un impeachment, strumento esistente nella Costituzione brasiliana dal 1891. Vargas riuscì a frenare il processo di destituzione alla Camera nel 1954 grazie al sostegno popolare e parlamentare. Il processo per Collor invece arrivò al Senato, lui rinunciò pochi giorni prima di essere destituito. Subirono invece soltanto 'tentativi' di impeachment Floriano Peixoto (1891-1894), Campos Salles (1898-1902), Hermes da Fonseca (1910-1914)e più di recente Cardoso e Lula.

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