Scambio infuocato tra i due democratici su Wall Street e armi da fuoco
E' stato il più acceso dibattito tra i due candidati democratici alla nomination alle presidenziali americani, Hillary Clinton e Bernie Sanders, quello che si è svolto nella notte in vista delle primarie a New York martedì 19 aprile. I due democratici si sono attaccati con toni particolarmente aspri, mettendo in dubbio l'esperienza e le opinioni l'una dell'altro. Si sono sfidati su Wall Street, sul controllo delle armi da fuoco, sulle guerre, su economia e politica estera, in un infuocato scambio che ha messo a nudo la crescente pressione nella corsa verso la convention. Tuttavia, sembra improbabile che la dinamica delle primarie sia destinata a cambiare.
Pur restando ben lontano dalle 'zuffe' che hanno caratterizzato i dibattiti dei repubblicani, il dibattito è stato contraddistinto da una svolta polemica. Clinton e Sanders hanno messo da parte i toni composti per urlarsi contro, mentre un pubblico diviso acclamava le loro posizioni. "Se entrambi vi urlate contro, gli spettatori non saranno in grado di ascoltare nessuno di voi", li ha esortati alla calma il moderatore Wolf Blitzer, ospite dell'incontro al New York Navy Yard a Brooklyn.
Intanto, venerdì il 74enne Sanders si prenderà una pausa dalla corsa per volare in Vaticano, dove terrà un breve discorso a una conferenza su economia globale e giustizia sociale. Tornerà a New York domenica per proseguire la campagna elettorale, ha fatto sapere il suo staff, sottolineando che il viaggio non è un modo per ottenere il voto dei cattolici.
Clinton ha bisogno di vincere a New York, per fermare l'ondata di vittorie registrata da Sanders con sette Stati vinti sugli ultimi otto in cui si sono tenute le primarie, e per accrescere il suo numero di delegati in vista della convention di luglio. Contando i superdelegati, la ex segretaria di Stato ha 658 delegati più di Sanders, avendone 1.776 rispetto ai 2.383 necessari a ottenere la nomination. Sanders ne ha sinora 1.118.
Durante il dibattito, Sanders ha ammesso che Clinton è qualificata per fare la presidente ma l'ha accusata di scelte sbagliate per aver preso denaro da Wall Street per tenere discorsi, per aver votato a sostegno della guerra in Iraq quando era senatrice, per aver sostenuto accordi commerciali. La 68enne Clinton ha risposto che queste affermazioni sono accuse anche al presidente in carica, Barack Obama, che quando era candidato raccolse denaro a Wall Street e utilizzò i Super PACS, gruppi privati che possono raccondere fondi in modo illimitato, eppure ha combattuto per regole severe sull'industria finanziaria. "Questo è un attacco fasullo, progettato per sollevare dubbi quando non c'è prova", ha detto.
Sotto pressione per mostrare che Clinton sia influenzata dal denaro raccolto da Wall Street, Sanders ha affermato che lei sia così impegnata a tenere discorsi per Goldman Sachs da non aver tempo per occuparsi delle grandi banche. "Lui non può portare nessun esempio, perché non esiste alcun esempio, ha detto Clinton. "Sono scesa in campo contro le banche quando ero senatrice", ha continuato. Il senatore del Vermont ha risposto sarcastico: "La segretaria Clinton li ha sfidati, oh, devono essere davvero distrutti da questo".
Clinton, che ha ripetutamente attaccato Sanders per il suo voto al Congresso a favore di un disegno di legge per proteggere i produttori di armi dall'essere perseguiti per l'uso dei loro prodotti in caso di reati, si è scagliata contro il senatore quando ha riso mentre lei rispondeva alle sue accuse: "Questo non è un tema che faccia ridere".
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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