Stucchi: "Giulio pedinato da 007? Se è vero, Egitto ci ha raccontato solo frottole"

Il ministero dell'Interno egiziano ha preparato un "dossier completo sulle circostanze dell'omicidio"  di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sparito in Egitto il 25 gennaio e trovato morto il 3 febbraio sull'autostrada Il Cairo-Alessandria, che sarà "consegnato al procuratore italiano Giuseppe Pignatone il 5 aprile". Secondo quanto riposta il quotidiano del Cairo 'Akhbar el-Yom'. Stando a quanto si legge "il dossier 'Regeni' include numerosi documenti e importanti informazioni documentate da fotografie ottenute dagli apparati di sicurezza egiziani", così come "informazioni complete su Giulio da quando è arrivato al Cairo fino al momento della sua scomparsa e del ritrovamento del suo cadavere, sui suoi numerosi rapporti e sui suoi incontri con gli operai e i responsabili di alcuni sindacati, sui quali stava compiendo ricerche".

STUCCHI: PEDINATO DA 007? SE VERO, EGITTO CI HA DETTO BUGIE. "Se verranno confermate le ultime indiscrezioni" sul fatto che Regeni era pedinato dai servizi segreti de Il Cairo "significa che l'Egitto ci ha raccontato solo frottole e questo è inaccettabile". il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, a LaPresse commenta così le novità, ancora non confermate, che arrivano sul caso del ricercatore italiano. Il Comitato per la sicurezza della Repubblica, annuncia Stucchi "si riunirà martedì nel pomeriggio e se ci saranno novità dall'incontro tra le due procure, sul fronte dell'intelligence parleremo anche di Regeni".

PIGNATONE: SOLO EGITTO PUO' FARE INDAGINIIntanto Pignatone, in un'intervista rilasciata all'Espresso, aveva precisato perimetro dentro il quale sono costretti a muoversi i magistrati italiani che indagano sull'uccisione del ricercatore."La concreta possibilità di indagare pienamente sull'omicidio di Giulio Regeni è delle autorità egiziane. Non abbiamo il diritto, per il rispetto della sovranità nazionale, di disporre intercettazioni in Egitto o altre attività giudiziarie. E il nostro team investigativo inviato al Cairo dopo la scoperta del corpo del giovane ricercatore, non può di propria iniziativa effettuare in un paese straniero pedinamenti o indagini autonome. Noi possiamo offrire, come stiamo facendo, la nostra piena collaborazione a sviluppare meglio le indagini".

 

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