Il giudice italo-americano è scomparso ieri all'età di 79 anni

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato che prima di lasciare la Casa Bianca proporrà un nuovo giudice per la Corte suprema al fine di sostituire il giudice Antonin Scalia, voce conservatrice della Corte, morto ieri all'età di 79 anni. Designato per la Corte suprema nel 1986 dall'allora presidente Ronald Reagan, nei suoi 30 anni di servizio presso il tribunale si è sempre schierato contro l'aborto, a difesa del diritto di portare armi e contro quella che definiva "l'agenda omosessuale", attirandosi durissime critiche e ammiratori a seconda delle vedute.

Fra i nove giudici che compongono la Corte suprema (il mandato è a vita) Scalia si è distinto per domande taglienti e commenti acidi, come per esempio quello che pronunciò a dicembre in un'udienza in cui si doveva valutare la discriminazione positiva a favore degli afroamericani nelle università: nel suo intervento il giudice chiese se la discriminazione positiva, in realtà, non danneggiasse gli afroamericani aiutandoli ad accedere alle università di livello molto alto perché, in alcuni casi, non sono preparati e terminano in fallimento.

Ma oltre a scatenare messaggi di cordoglio giunti da ogni parte (Obama è stato fra i primi a inviare le condoglianze alla famiglia, insieme ai candidati alle nomination repubblicana e democratica nella corsa alla Casa Bianca), con la bandiera Usa a mezz'asta alla Corte suprema la morte di Scalia ha soprattutto aperto automaticamente la battaglia per la scelta del successore, che deve essere nominato dal presidente ma ha bisogno della conferma del Senato. Un bel problema per Obama, visto che al Senato la maggioranza è repubblicana (dopo le elezioni di midterm del 2014 sia la Camera che il Senato Usa sono controllati dal Gop).

"Ho intenzione di adempiere il mio obbligo costituzionale e nominare un successore nel tempo adeguato. Ci sarà molto tempo perché lo faccia e perché il Senato adempia alla sua responsabilità", ha affermato Obama parlando da Rancho Mirage in California. E alle minacce di veto da parte dei repubblicani rispetto alla sua proposta ha risposto così: "Queste sono responsabilità che prendo molto sul serio, come sono sicuro che facciano tutti. Sono responsabilità che vanno al di là di qualunque partito". A minacciare il veto era stato, poco dopo l'annuncio della morte di Scalia, il leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnel: per lui la nomina andrà fatta dal nuovo presidente perciò i Gop respingeranno ogni proposta di Obama lasciando il posto alla Corte suprema vacante per 11 mesi. "Gli statunitensi devono avere una voce nella selezione del nuovo giudice", ha affermato McConnell. Di opinione opposta il leader della minoranza democratica al Senato, Harry Reid, secondo il quale Obama deve inviare un candidato al Senato immediatamente e che ha sottolineato come "non ci siano precedenti nella storia recente in cui la Corte suprema sia rimasta un anno con posti vacanti".

La Corte suprema degli Stati Uniti deve essere composta da nove giudici con mandato a vita: finora cinque di questi erano conservatori e quattro progressisti, ragion per cui la nuova nomina di Obama potrebbe far pendere la bilancia a favore dei progressisti. Durante i suoi due mandati alla Casa Bianca, Obama ha nominato due giudici di profilo progressista, entrambe donne: Elena Kagan, designata nel 2010; e Sonia Sotomayor, cattolica e divorziata, prima giudice latinos nell'Alta Corte, nominata nel 2009. La nomina di un nuovo giudice, con il potere di plasmare le leggi negli Stati Uniti, giunge in un momento cruciale per il Paese, che è immerso nel processo delle primarie per la corsa alle nomination democratica e repubblicane in vista delle elezioni presidenziali che si terranno a novembre di quest'anno.

 

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