Bruxelles (Belgio), 6 gen. (LaPresse) – “Siamo d’accordo sul fatto che Schengen e il libero movimento debbano essere salvaguardati, sia per i cittadini, sia per l’economia. Misure eccezionali sono state prese e abbiamo concordato di mantenerle al minimo necessario, per tornare alla normalità il prima possibile, ciò vuol dire che i flussi devono essere rallentati. L’unica via sono le soluzioni europee con tutti i 28 stati membri“. Lo ha dichiarato il commissario all’immigrazione Dimitris Avramopoulos, parlando in conferenza stampa a Bruxelles con i delegati di Danimarca, Svezia e Germania. Il commissario faceva riferimento ai controlli alle frontiere imposti nei giorni scorsi da Danimarca e Svezia, per tentare di controllare i flussi di migranti.
L’importanza di una strategia comune per gestire la crisi viene ribadita anche dalla Germania, attraverso le parole del segretario del ministero degli Esteri tedesco, Oleg Schroeder: “Fino a quando non saremo in grado di raggiungere soluzioni europee, e stiamo lavorando molto duramente per esse, soprattutto la cancelliera Merkel, adotteremo misure da parte dei singoli Stati membri”. Ha aggiunto: “Dobbiamo applicare adeguatamente il sistema di asilo europeo” mentre ora “il meccanismo di ricollocazione non sta funzionando adeguatamente”. Sul confine tra Germania e Danimarca, il segretario ha dichiarato che “è necessario seguire e controllare con molta attenzione la situazione” mentre al momento “non c’è grande impatto negativo sulla libera circolazione”.
“C’è bisogno di soluzioni congiunte europee“, anche secondo la ministra danese per l’Immigrazione e l’Integrazione, Inger Stojberg. La ministra è poi tornata sulla questione dei controlli. “Ho informato la Commissione e i colleghi della decisione del governo danese di introdurre temporaneamente i controlli alle frontiere interne. Ho anche detto che per ora non abbiamo introdotto la misura per le compagnie di trasporto passeggeri. Monitoreremo la situazione di ora in ora e se necessario la attueremo”.
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