Isis, intesa Hollande-Putin: Mosca apre a coalizione Usa. E Germania manda tornado

Isis, intesa Hollande-Putin: Mosca apre a coalizione Usa. E Germania manda tornado

Torino, 26 nov. (LaPresse) – Aumentare gli scambi di informazioni e i dati militari disponibili sulle operazioni in Siria. Intensificare e coordinare gli interventi in Siria soprattutto contro i siti petroliferi, risorsa per lo Stato islamico, escludendo in questo raid contro l’opposizione moderata. Sono i tre punti su cui hanno convenuto i presidenti di Russia, Vladimir Putin, e Francia, François Hollande, nel loro colloquio a Mosca durato oltre tre ore e che si è concluso con un’alleanza contro il nemico comune, lo Stato islamico.

LA GRANDE COALIZIONE – Nel suo viaggio diplomatico a favore di una larga coalizione contro Daesh, lo Stato islamico, Hollande ha incassato l’appoggio di Putin, solidale con il collega francese dopo i due attentati di Parigi e contro l’aereo russo abbattuto nel Sinai. “La Russia è pronta a cooperare con la Francia”, ha annunciato il leader russo apprezzando gli sforzi francesi per creare una larga coalizione anti terrorismo. “Noi siamo pronti per questo lavoro comune, lo consideriamo assolutamente necessario e in questo senso la nostre posizioni coincidono”, ha sottolineato Putin, che si è detto addirittura disposto a cooperare con la coalizione guidata dagli Stati Uniti in Siria. “La Russia è pronta a portare un contributo concreto e realistico all’interno della coalizione internazionale per combattere lo Stato islamico”, ha annunciato.

“Il nostro nemico è Daesh, lo Stato islamico, che ha un territorio, un esercito e risorse. Per questo le potenze mondiali devono creare una grande coalizione per colpire questi terroristi” in Siria e in Iraq”, aveva dichiarato Hollande all’inizio del bilaterale. “Sono a Mosca con voi per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter colpire questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace”, ha sottolineato il presidente francese illustrando i punti principali stabiliti durante il colloquio. Innanzitutto, lo scambio di informazioni e di dati militari a disposizione. “È necessario aumentare il nostro lavoro nello scambio di informazioni nella lotta contro il terrorismo”, ha ribadito anche Putin annunciando che “i nostri specialisti militari saranno coordinati per evitare le sovrapposizioni: renderemo così il nostro lavoro più efficace nella lotta contro il terrorismo. Bisogna evitare innanzitutto questa mancanza di coordinamento. Siamo pronti – ha aggiunto il presidente russo – portare un contributo realistico nella realizzazione di una coalizione internazionale”.

E poi, colpire solo i terroristi e l’Isis e non le forze che stanno combattendo il terrorismo, “come l’opposizione siriana moderata”, ha voluto precisare Hollande sferrando il primo colpo al collega russo. Nelle scorse settimane Mosca era infatti stata accusata di aiutare il governo siriano del presidente Bashar al-Assad colpendo postazioni dei ribelli moderati.

Resta il nodo sul ruolo di Assad. “Non c’è posto per il presidente Assad nel futuro della Siria”, ha voluto ribadire Hollande subito incalzato da Putin che vede nel presidente e nell’esercito siriano i naturali alleati contro il terrorismo. “Il destino del presidente Assad dovrebbe essere nelle mani del popolo siriano”, ha precisato il leader russo.

L’ABBATTIMENTO DEL JET RUSSO – Impossibile non parlare del jet russo abbattuto dalla Turchia. “Un tradimento – l’ha definito Putin – da un Paese che credevamo amico. Era impossibile che l’aviazione turca non riconoscesse i nostri aerei”, ha aggiunto Putin che pretende scuse da parte del presidente turco Erdogan. A nulla è valso il tentativo di Hollande di richiamare alla una de-escalation delle tensioni tra Mosca e Ankara: Putin ha rilanciato le accuse sulla destinazione del petrolio dell’Isis. “È teoricamente possibile che Ankara non sia a conoscenza delle forniture di petrolio che entrano in Turchia dalle zone controllate dallo Stato islamico in Siria e che vanno su scala internazionale, ma è difficile da immaginare”.

Sullo sfondo rimane il conflitto nell’est dell’Ucraina: entrambi i presidenti hanno ribadito la necessità di rispettare e implementare gli accordi di Minsk.
I due si sono dati appuntamento a Parigi in occasione della Conferenza mondiale sul clima che si apre il 30 novembre.

GERMANIA PRONTA A INVIO TORNADO. La Germania si prepara a inviare cacciabombardieri Tornado in Siria con l’incarico di partecipare alle missioni alleate contro il gruppo Stato islamico. Lo ha riferito l’agenzia di stampa tedesca dpa, citando fonti del governo dopo un incontro fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e i principali ministri del suo governo.

La decisione di inviare i Tornado è stata presa presa durante l’incontro fra la cancelliera e i ministri, convocato da Merkel dopo avere accettato, negli incontri di ieri con il presidente francese François Hollande, di fornire aiuto militare nella lotta internazionale allo Stato islamico. All’incontro tenuto a Berlino hanno partecipato fra gli altri il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier e la ministra della Difesa Ursula von der Leyen.

FREGATA A GUARDIA DELLA CHARLES DE GAULLE. “Sappiamo che il terrorismo non sarà sconfitto da soli mezzi militari, ma sappiamo anche che non possiamo evitare un confronto militare con lo Stato islamico”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, a seguito della riunione con la cancelliera tedesca Angela Merkel e altri ministri, in cui si è deciso di inviare cacciabombardieri Tornado in Siria, con l’incarico di partecipare alle missioni alleate contro lo Stato islamico, e una fregata a guardia della portaerei francese Charles de Gaulle.

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