Parigi, 16 nov. (LaPresse) – “La Francia è in guerra. Gli atti commessi venerdì sera a Parigi e nei pressi dello Stadio di Francia sono un atto di guerra, costituiscono un’aggressione”. Si è aperto così il discorso di François Hollande davanti a Camera e Senato francesi.

Gli atti di Parigi sono stati “decisi e pianificati in Siria, organizzati in Belgio, perpetrati sul nostro territorio con complici francesi” ha aggiunto Hollande. “Questi attentati perseguono un obiettivo ben preciso, che è di seminare il terrore per dividerci ed esercitare su di noi pressione per impedirci di agire in Medioriente“, ha proseguito Hollande. “La Francia non è impegnata in una guerra di civiltà perché questi assassini non rappresentano alcuna” civiltà, ha detto Hollande.

RICERCHE ANCHE IN ITALIA. I gendarmi francesi hanno inviato alle autorità di polizia italiane una nota con la quale si chiede di rintracciare una Seat nera, di modello sconosciuto, targata GUT18053 segnalata a Ventimiglia sabato 14, alle 6,35 del mattino. La nota, stando a quanto si apprende, sottolinea che l’auto possa essere stata utilizzata per gli attentati di Parigi. Dopo l’allerta a livello nazionale, anche la polizia stradale del Piemonte ha diramato una nota a tutte le pattuglie in servizio sulle autostrade della regione per le ricerche dell’auto del sospetto terrorista in fuga dopo gli attentati di Parigi. Nella nota si chiede di rintracciare una Seat nera, di modello sconosciuto, targata GUT18053 segnalata a Ventimiglia sabato 14, alle 6,35 del mattino.

Parigi i giorni dopo la strage (FOTOGALLERY)

CACCIA ALL’OTTAVO ATTENTATORE. Non è il ricercato Salah Abdelslam l’uomo arrestato in Belgio nel raid della polizia nel quartiere di Molenbeek, a Bruxelles. Lo ha riportato l’emittente pubblica belga Rtbf, contraddicendo quanto riferito in precedenza da Rtl. Gli agenti continuano a dare la caccia all’uomo considerato l’ottavo attentatore delle stragi di venerdì sera a Parigi. Salah, nato a Bruxelles nel 1989 ma cittadino francese, è l’uomo che ha affittato la Volkswagen Polo in Belgio ritrovata vicino alla sala concerti del Bataclan. Alle 8 di ieri mattina Abdeslam era stato fermato per un controllo insieme con il fratello e un altro uomo in un posto di blocco vicino al confine belga di Cambrai ma non era stato trattenuto.

Intanto lo Stato Islamico con un nuovo video ha anticipato la sua volontà di attaccare nuovamente: gli obiettivi sarebbero Washington e i paesi che prendono parte ai bombardamenti sulla Siria. E allerta del direttore della Cia, John Brennan, secondo cui lo Stato islamico ha “in progetto altri attentati”. Brennan ha ribadito di non credere che gli attacchi di venerdi scorso a Parigi siano un evento isolato. “L’obiettivo dello Stato islamico è uccidere e nessun Paese è immune”, ha dichiarato Brennan durante un forum sulla sicurezza globale organizzato dal Centro studi strategici e Internazionali.

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VALLS: MINACCIA TERRORISMO LUNGA. “Sapevamo che erano in fase di preparazione attacchi terroristici e che ve ne sono ancora non solo contro la Francia ma anche contro l’Europa”. Lo ha dichiarato il primo ministro francese Manuel Valls parlando in conferenza stampa a Rtl. “Dobbiamo convivere con questa minaccia per poterla combattere”, ha aggiunto il premier invitando “il popolo francese a mobilitarsi”. La minaccia del terrorismo, ha aggiunto Valls, durerà a lungo


PERQUISIZIONI IN TUTTO IL PAESE. Sono più di 150 le perquisizioni condotte dalla polizia francese in tutto il Paese dopo gli attentati di Parigi. Lo ha annunciato il premier Manuel Valls parlando a radio Rtl. A Lione, cinque fermi dopo il ritrovamento di armi e di un lanciarazzi. Il canale Bfm Tv ha riferito come l’operazione anti-terrorismo abbia decine di obiettivi in tutto il Paese: Grenoble, Tolosa, Jeumont e Bobigny, città alle porte di Parigi. A Grenoble ci sono stati sei arresti e armi sequestrate. A Tolosa nel Mirail, quartiere d’origne del terrorista Mohamed Merah, responsabile di attentati nel 2012, ci sono almeno tre persone arrestate.

Il ricordo delle vittime delle stragi di Parigi (FOTOGALLERY)

LA MENTE DELLE STRAGI. I servizi di sicurezza belgi sospettano che la mente degli attentato di Parigi sia Abdelhamid Abaaoud, 28 anni di origine marocchina, residente a Molenbeek e latitante da quando, a gennaio, la polizia belga ha neutralizzato la cellula jihadista di cui era a capo a Verviers. Lo riportano i media belgi. Almeno due dei terroristi di Parigi erano amici di Abaaoud, spiega la stampa locale, ed avevano commesso insieme piccoli crimini a Bruxelles tra il 2010-2011. Abaaoud è poi partito per la Siria dopo lo smantellamento della cellula jihadista di cui era a capo. Proprio a Molenbeek è in corso una maxi-operazione della polizia belga nella cittadina di Molenbeek.

RAID FRANCESE IN SIRIA CONTRO ISIS. La Francia ha bombardato la città siriana di Raqqa, roccaforte dello Stato islamico. I raid hanno coinvolto 10 caccia che hanno lanciato 10 bombe. Il ministero ha indicato tra gli obiettivi colpiti nei raid un centro di comando, una struttura di reclutamento di jihadisti, depositi di munizioni e un campo di addestramento, secondo quanto riporta l’emittente France 24.

BILANCIO SALE A 132 MORTI. Sale a 132 morti il bilancio delle vittime degli attentati di Parigi, dopo la morte in ospedale di 3 feriti. Lo riporta il quotidiano Le Figaro, citando fonti ospedaliere. Altre 42 persone sono ancora in rianimazione.

ALTRO ATTENTATORE IDENTIFICATO. Un altro attentatore morto nel corso degli attacchi di venerdì scorso a a Parigi è stato identificato: il suo nome è Samy, ma il suo cognome non viene ancora diffuso dalle autorità. Giovane di 28 anni, pare nato a Parigi, l’identikit di Samy ha portato alla perquisizione di stanotte a Bobigny, che sarebbe quindi legata direttamente agli attentati di Parigi.

QUINTO ATTENTATORE: PASSAPORTO SIRIANO. Il procuratore della Repubblica, citato da Le Monde, ha annunciato l’identificazione del quinto attentatore degli attacchi di venerdì a Parigi. Sarebbe suo il passaporto siriano ritrovato allo Stade de France dopo l’attentato. Si tratterebbe quindi di Ahmad al Mohammad, nato il 10 settembre 1990 in Siria, nella città di Idlib. Le impronte digitali rilevate dagli investigatori francesi vicino allo stadio corrisponderebbero infatti a quelle prese dalle autorità elleniche nel corso di un controllo in Grecia lo scorso ottobre, quando era stato mostrato lo stesso passaporto.

INCHIESTA SULLA STRAGE. Tra gli attentatori di Parigi ci sono sono tre fratelli, uno in fuga. L’identità e la nazionalità dei tre non sono ancora state divulgate. Inoltre, oltre a Ismael Omar Mostefai, uno degli attentatori del Bataclan nato nei sobborghi della capitale nel 1985, sono stati identificati altri due francesi. Ed è stato, inoltre, identificato il corpo di un secondo attentatore kamikaze che ha partecipato agli attacchi di Parigi. Lo riferisce all’emittente francese Bmftv citando fonti vicine alle indagini.

Il prima a essere identificato è stato Omar Ismail Mostefai, grazie al ritrovamento di una parte di suo dito, dilaniata durante l’attacco. Mostefai sarebbe stato in Siria per vari mesi nell’inverno tra 2013 e 2014. Altri elementi dell’inchiesta sono il passaporto siriano trovato vicino al corpo di uno degli attentatori di Parigi potrebbe essere falso. Ad affermarlo è una fonte dell’intelligence statunitense, citata da Cbs News. Ma non sono le uniche novità nelle indagini in corso nel capoluogo francese. Un’auto Seat Leon nera, che sarebbe stata usata dagli attentatori di Parigi, è stata ritrovata nel sobborgo Montreuil. Il livello di allerta a Bruxelles, da dove provenivano diversi attentatori, è stato portato da 2 a 3, cioé il massimo.



FALSI ALLARMI, PANICO IN CITTA’.
Panico ieri nel centro di Parigi: evacuata Place de la Republique. La tensione è ancora alta nella capitale francese, dopo gi attacchi di venerdì. Secondo alcuni testimoni, citati dal quotidiano Le Figaro, molte persone sono corse dentro i ristoranti della piazza. Alcuni raccontano di aver udito spari. Secondo un giornalista locale, la polizia ha confermato si sia trattato di un falso allarme. Gli allarmi si ripetono in tutta la città. Pacco sospetto alla stazione della metropolitana Hotel de Ville di Parigi: evacuata. Allarme poi rientrato: era valigia.


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