Il Cairo (Egitto), 31 ott. (LaPresse/Reuters) – Un aereo russo con 224 persone a bordo si è schiantato stamattina nella penisola del Sinai, in Egitto, poco dopo avere perso i contatti con i radar. Non ci sono sopravvissuti. Partito da Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso, il volo 7K-9268 era diretto a San Pietroburgo, in Russia, ma è precipitato in una zona montagnosa del Sinai: si tratta dell’area di Hassana, circa 35 chilometri a sud della città costiera di El-Arish, sul Mediterraneo.
Un gruppo militante affiliato allo Stato islamico in Egitto, noto come ‘Provicia Sinai’, ha rivendicato lo schianto sostenendo di avere abbattuto l’aereo “in risposta ai raid aerei russi” in Siria, ma tanto Mosca quanto Il Cairo hanno smentito questa versione. Il ministro dei Trasporti della Russia, Maxim Sokolov, ha detto che le informazioni sul presunto abbattimento “non possono essere considerate attendibili”, e il premier egiziano Sherif Ismail ha affermato che “tecnicamente non si può abbattere un aereo che vola a questa altezza”. Lufthansa e Air France-KLM hanno deciso che eviteranno di sorvolare la penisola del Sinai in attesa che vengano chiarite le cause dello schianto.
Il velivolo, un Airbus A321 operato dalla compagnia aerea russa Kogalymavia con il brand Metrojet, era decollato da Sharm el-Sheikh alle 5.51 ora locale (le 4.51 in Italia) ed è scomparso dai radar 23 minuti dopo, mentre era a un’altitudine di 31mila piedi (pari a 9.400 metri). Il Sinai è teatro di scontri fra esercito egiziano e militanti che sostengono lo Stato islamico, ma non si ritiene che i combattenti islamisti in Sinai abbiano missili capaci di colpire un aereo a 30mila piedi di altezza. E in passato diverse volte siti vicini allo Stato islamico hanno riportato rivendicazioni di azioni che alla fine non sono state attribuite all’Isis.
Dei 224 a bordo, 217 erano passeggeri e sette membri dell’equipaggio. Secondo i dati diffusi dal governo egiziano, dei 217 passeggeri 214 erano russi e tre ucraini; inoltre 132 erano donne, 62 uomini e 17 bambini. La notizia che non ci siano superstiti è stata prima anticipata da fonti mediche e della sicurezza e poi confermata dall’ambasciata russa al Cairo. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato per domani, 1° novembre, una giornata di lutto nazionale in Russia. Inoltre il governo russo ha inviato degli psicologi all’aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo, dove era diretto l’aereo e dove si sono raccolti i familiari dei passeggeri. I corpi recuperati finora sono 129 e 34 di questi sono già arrivati nell’obitorio di Zenhun, il più grande del Cairo. È qui che verranno trasferite tutte le salme, che giungono nella capitale egiziana a bordo di aerei militari.
Tanto l’Egitto quanto la Russia hanno costituito un comitato di crisi per la gestione della situazione. Il procuratore generale dell’Egitto ha acconsentito a permettere al governo russo di partecipare alle indagini sulle cause dello schianto. L’agenzia francese per la sicurezza dell’aviazione civile (Bea) invierà domani in Egitto due suoi esperti per partecipare alle indagini e con loro ci saranno anche sei tecnici di Airbus.
L’aereo caduto, un Airbus A321-200, aveva 18 anni: era stato fabbricato nel 1997 e aveva alle spalle circa 56mila ore di volo in quasi 21mila viaggi. Il presidente dell’organismo responsabile degli aeroporti egiziani, Adel Mahgub, ha riferito che il velivolo era stato sottoposto a un’ispezione prima di partire stamattina da Sharm el-Sheikh ed era in “buono stato” per volare. Stamattina è emersa la notizia secondo cui il pilota, rendendosi conto di un “guasto tecnico”, avrebbe richiesto un atterraggio di emergenza nell’aeroporto più vicino. Ma in serata il ministro egiziano dell’Aviazione civile, Mohamed Hossam Kemal, ha detto che “l’aereo non aveva richiesto un cambiamento di rotta”.
Racconto tragico dal luogo dello schianto, con le squadre di soccorso e salvataggio che inizialmente hanno anche udito voci provenienti da una sezione del velivolo. “Sto vedendo una scena tragica. Tanti morti sul terreno e molti che sono morti ancora legati ai loro posti a sedere”, aveva raccontato stamattina a Reuters telefonicamente un funzionario della sicurezza. La fonte aveva spiegato che “l’aereo si è spezzato in due: una piccola parte sulla coda che si è bruciata e una parte più grande che si è schiantata sulla roccia”.
Condoglianze sono giunte alla Russia da tutto il mondo. “I miei pensieri e le mie preghiere sono per familiari e amici delle vittime dello schianto dell’aereo russo in Egitto”, ha scritto su Twitter il premier britannico, David Cameron. Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sissi ha chiamato Putin per esprimere cordoglio e gli ha assicurato che creerà le condizioni per la più ampia partecipazione possibile da parte degli specialisti russi alle indagini sulle cause dello schianto. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, telefonando a Putin gli ha detto che “la Germania è in lutto con la Russia per le vittime”. Cordoglio anche dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. E anche John Kerry, oggi in visita in Kirghizistan, ha commentato parlando di una tremenda tragedia.
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