Kabul (Afghanistan), 2 ott. (LaPresse/EFE) – Il governo afghano ha accusato i talebani di aver effettuato esecuzioni sommarie, stupri e torture durante i tre giorni di assedio della città di Kunduz. Lo rende noto il palazzo presidenziale in un nota. “Le indagini preliminari mostrano che i talebani hanno commesso omicidi sommari di civili e militari, oltre ad atti di tortura”, si legge nel comunicato. Secondo il governo afghano anche i ribelli avrebbero commesso violazioni, liberando i prigionieri condannati per omicidio, saccheggiando case e dando fuoco alle sedi istituzionali della radio, la televisione, le scuole, le ONG, le Nazioni Unite e consolati.

Anche un rapporto stilato da Amnesty international riporta che i talebani avrebbero organizzato “squadroni della morte” per uccidere i civili. I talebani hanno respinto le accuse. “Queste rivelazioni sono prive di fondamento e respingiamo ogni accusa”, ha commentato il portavoce dei ribelli Zabihullah Mujahid.

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