Parigi (Francia), 22 set. (LaPresse/Reuters) – Fino a un milione di migranti potrebbe richiedere asilo in Europa nel corso del 2015, il dato più alto mai registrato dai tempi della Seconda guerra mondiale. È quanto affermato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nel proprio rapporto annuale. “L’Europa ha sia l’obbligo sia la capacità di affrontare questa crisi tragica e senza precedenti”, afferma il rapporto. Secondo i dati dell’Ocse, del milione di arrivi previsti nel 2015 oltre 330mila sono arrivati in Europa via mare nei primi otto mesi dell’anno, divisi in 210mila in Grecia e 120mila in Italia. Fra gennaio e agosto, inoltre, sono stati rilevati circa 500mila attraversamenti illegali dei confini, quasi il doppio rispetto al 2014.

Secondo l’Ocse, del milione di migranti che dovrebbe arrivare in Europa quest’anno, un numero fra 350mila e 450mila riuscirà probabilmente a ottenere asilo. Questo dato è decisamente superiore alla cifra di 120mila migranti che la Commissione europea sta cercando di convincere i Paesi dell’Ue ad accogliere nei prossimi due anni.
“I leader europei devono accelerare di fronte alla sfida (legata all’immigrazione, ndr), cosicché l’Europa nel suo insieme diventi più forte economicamente, socialmente e politicamente. L’Europa ha l’esperienza e la capacità per rispondere”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, a Parigi per la presentazione del rapporto annuale ‘International Migration Outlook 2015’. “Il costo umano di questa crisi dei rifugiati – si legge in una nota dell’organizzazione – è sconcertante e i Paesi devono concordare velocemente una equa collocazione dei rifugiati all’interno dell’Europa, assicurando che così grandi numeri di persone in difficoltà ricevano ospitalità, cibo e sostegno. È essenziale che si occupino anche delle risposte politiche di medio e lungo termine a questa crisi”.

Secondo Gurria, è necessario “aumentare e adattare i programmi, in modo che i rifugiati possano integrarsi il più velocemente possibile nelle loro nuove case e fare il migliore uso delle loro competenze. Dovremmo tutti ricordare che la migrazione non è un peso, ma una risorsa”.

La ricollogazione. Intanto Unhcr fa sapere che: “Il solo programma di ricollocazione” di 120mila rifugiati dell’Unione europea “in questa fase della crisi non funzionerà per stabilizzare la situazione”. A dichiararlo è stato una portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), Melissa Fleming, aggiungendo che quest’anno in Europa sono arrivati via mare 477.906 migranti.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha parlato di immigrazione. Lo ha fatto nell’incontro con l’omologo polacco, Andrzej Duda, prima dell’inizio dei lavori al municipio di Erfurt, dove è in corso la seconda giornata del gruppo Arroilos. Il presidente Mattarella ha ribadito la necessità che ci sia una risposta condivisa e unanime dell’Europa con l’assunzione di responsabilità di tutti i paesi, in base ovviamente alle proprie possibilità.

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