Torino, 20 set. (LaPresse) – Affluenza bassa in Grecia per le elezioni anticipate di oggi. A mezzogiorno nel centro di Atene gli scrutatori di un seggio hanno dichiarato che solo 37 delle 530 persone registrate avevano votato. Simile il dato di un altro seggio, dove si sono espressi 51 elettori su 512. E l’emittente Ert ha dato notizia di un seggio della capitale in cui nelle prime tre ore di apertura avevano votato solo 25 elettori. Secondo gli ultimi sondaggi pre-voto, il partito Syriza dell’ex premier Alexis Tsipras sarebbe in lieve vantaggio rispetto al conservatore Vangelis Meirmakis di Nuova democrazia. Ma un decimo o più dell’elettorato risultava indeciso su chi votare, seppure propendendo più per la sinistra.


Le votazioni di oggi arrivano dopo le dimissioni di Alexis Tsipras
da primo ministro. È la terza volta che i cittadini sono chiamati a votare in un anno dopo le elezioni di gennaio e il referendum di luglio. La quinta invece dal 2009 ad oggi. Elezioni per cui Alex Tsipras si è detto ottimista. “I cittadini hanno il futuro nelle loro mani” e apriranno “la via per una nuova epoca”. ha affermato dopo essersi recato nel seggio del quartiere Kypseli di Atene per votare. “I greci non permetteranno ad altri di decidere per loro – ha dichiarato-. Consegneranno il mandato per un governo di continuità di 4 anni, che combatterà in Grecia e all’estero perché il Paese vada avanti con le riforme necessarie e rompa con il vecchio regime”.

I seggi saranno aperti dalle 7 locali (le 6 italiane) fino alle 19 (le 18 italiane). Gli exit poll saranno diffusi subito dopo. Sarà possibile seguire in diretta l’evoluzione dei risultati sul sito del ministero dell’Interno http://ekloges.ypes.gr.

I partiti. Sono diciannove partiti sono in lizza per essere eletti nel Parlamento monocamerale di 300 deputati, dovendo superare la soglia del 3% per poter essere rappresentati. Secondo le previsioni, ce la faranno tra sette e nove partiti. Quello che risulterà primo avrà un premio di maggioranza di 50 seggi, mentre gli altri 250 seggi saranno assegnati con sistema proporzionale.

I principali partiti sono: la formazione di sinistra Syriza guidata da Alexis Tsipras; i conservatori di Nuova democrazia con Vangelis Meimarakis; lo schieramento di destra Greci indipendenti con Panos Kammenos; il partito comunista Kke con Dimitris Kutsumbas; il movimento di estrema destra Alba dorata con Nikos Michaloliakos; il neonato Unità popolare di Panagiotis Lafazanis, nato dai fuoriusciti di Syriza; l’Unione centrista di da Vasilis Levendis; i socialisti del Pasok con Fofi Yenimata; il partito liberale To Potami con Stauros Theodorakis.

L’elezione. Se il partito con il maggior numero di voti avrà la maggioranza assoluta, il suo leader sarà incaricato di formare il governo. Altrimenti, tenterà di formare un governo di coalizione. Se non riuscirà a farlo, toccherà al leader del secondo partito. Se anche questo fallirà, l’incarico passerà al terzo. Se nessuno riuscirà, si tornerà alle urne.

9,8 milioni di persone al voto. Gli aventi diritto di voto sono circa 9,8 milioni. L’astensionismo, secondo i sondaggi, potrebbe essere molto alto. La maggioranza degli istituti ha stimato la percentuale di indecisi tra il 10% e il 15%, delle astensioni e di quanti potrebbero annullare il voto o lasciare scheda bianca al 10%. In Grecia votare è obbligatorio, con eccezioni specifiche, ma chi in passato ha violato la legge non è stato mai sanzionato.

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