Atene (Grecia), 5 lug. (LaPresse) – E’ in corso in Grecia l’atteso referendum in cui i cittadini sono chiamati a dire ‘sì’ oppure ‘no’ all’ultima bozza di accordo dei creditori internazionali. Secondo gli ultimi sondaggi, e secondo gli umori delle persone alle urne, il Paese è spaccato a metà, con un minimo margine dello 0,5% in più a favore del sì. E a mostrare la spaccatura sono state anche le immagini delle due manifestazioni di piazza di venerdì nel centro di Atene. E intanto, stamattina hanno votato diversi ex premier: il primo è stato Yorgos Papandreu, poi Antonis Samaras. Il primo ministro Alexis Tsipras è atteso al suo seggio in una scuola di Atene.
CITTADINI DIVISI AI SEGGI. La spaccatura tra il sì e il no emerge anche dai commenti di chi ha già votato. “Ho scelto il no, e non il sì che i partner europei insistevano io scegliessi. Sono senza lavoro da quasi quattro anni e mi ero detta di pazientare, ma ne ho abbastanza di privazioni e disoccupazione”, spiega Eleni Deligainni, 43enne di Atene. “La chiamereste dignità, stare in fila a un bancomat per pochi euro?”, ha commentato invece Yannis Kontis, 76 anni, al seggio nel quartiere Pangrati di Atene. Faceva riferimento alla chiusura delle banche e alle file per prelevare le pensioni o la cifra massima giornaliera agli sportelli automatici. “Ho votato sì così potremo restare in Europa”, ha aggiunto.
SAMARAS AL VOTO: SI’ PER ATENE, SI’ PER L’EUROPA. Il leader di Nuova Democrazia ed ex premier greco Antonis Samaras ha votato a Pylos, nel sudovest del Paese, circa mezz’ora dopo l’apertura delle urne nel referendum. “Oggi i greci decidono il destino del loro Paese. Noi votiamo sì per la Grecia, sì per l’Europa”, ha detto al seggio secondo quanto fa sapere la testata Enikos.
IL ‘NO’ A PIAZZA SYNTAGMA, IL ‘Sì’ ALLO STADIO OLIMPICO. Ad Atene almeno 20mila persone sono scese a manifestare per il ‘no’ e altrettante per il ‘sì’, rispettivamente a piazza Syntagma e allo Stadio olimpico. Al corteo del ‘no’ sono scoppiati scontri fra polizia e manifestanti, ma la situazione è subito rientrata. Gli scontri hanno coinvolto una decina di persone vestite di nero che portavano bandiere rosse e gli agenti hanno lanciato granate stordenti.
ULTIMO APPELLO DI TSIPRAS PER IL ‘NO’: STARE IN UE CON DIGNITA’. A piazza Syntagma è intervenuto sul palco venerdì sera il premier Tsipras per il suo ultimo comizio prima del referendum: “Domenica diamo tutti insieme un messaggio di democrazia e dignità al mondo, un messaggio di speranza a tutti i popoli. Domenica non decidiamo se stare in Europa ma di vivere con dignità in Europa, lavorare e prosperare in Europa, essere uguali fra uguali”, ha detto Tsipras.
TESTA A TESTA NEI SONDAGGI. Per la rilevazione condotta dall’istituto demoscopico Public Issue per il quotidiano Avgi, organo di Syriza, il 43% è a favore del no e il 42,5% appoggia il sì, mentre gli indecisi si aggirano intorno al 9%. Testa a testa anche secondo una rilevazione di Alco per il quotidiano Proto Thema, anche se in questo caso in leggero vantaggio sembra il sì con il 41,7%, mentre il no si attesterebbe al 41,1% e gli indecisi sarebbero il 10,7%. La situazione sembra comunque piuttosto volatile: in un sonadaggio pubblicato stamattina dal periodico Ethnos, lo stesso istituto Alco dava il sì al 44,8% e il no al 43,3%, con gli indecisi all’11,8%.
VAROUKAFAKIS: AZIONI CONTRO LA GRECIA SONO TERRORISMO. Secondo il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis: “Quello che stanno facendo alla Grecia ha un nome: terrorismo”. Lo ha detto in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. “Perché ci hanno forzato a chiudere le banche? Per spaventare la gente. E quando si diffonde il terrore, questo è terrorismo”. Secondo Varoufakis, la posta in gioco è troppo alta per permettere che la Grecia vada alla deriva. “Qualunque sia il risultato del referendum, lunedì ci sarà un accordo, sono assolutamente sicuro”, ha detto.
SCHAEUBLE: USCITA TEMPORANEA DALL’EURO? Intanto il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista al giornale tedesco Bild, sembra suggerire l’ipotesi che la Grecia possa uscire temporaneamente dall’euro. “La Grecia è un membro della zona euro. Non c’è dubbio su questo. Se con l’euro o temporaneamente senza l’euro: solo i greci possono rispondere a questa domanda. Ed è chiaro che non lasceremo la gente allo sbando”, ha detto Schaeuble.
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