Diyarbarkir (Turchia), 25 giu. (LaPresse/Reuters) – Due autobombe sono esplose nella città di Kobane, in Siria, nell’ambito di un attacco su tre lati della città da parte dei militanti del gruppo Stato islamico. Lo ha riferito a Reuters un componente delle milizie curde che controllano la città, aggiungendo che l’esplosione ha provocato morti e feriti.
Sono almeno 12 le persone rimaste uccise in seguito alla prima esplosione: un medico di Kobane, Welat Omer, ha riferito a Reuters che i feriti sono fra i 60 e i 70 e che molti di loro sono donne e bambini. Le milizie curde, con l’appoggio aereo della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, hanno preso il controllo di Kobane a fine gennaio, interrompendo un assedio da parte dei jihadisti che durava da quattro mesi.
Più tardi la seconda autobomba è esplosa a Kobane, sempre in seguito all’attacco iniziato nella notte dai militanti del gruppo Stato islamico.
Turchia: assalitori non provengono dal nostro Paese. Sono “false” le notizie in base alle quali i militanti del gruppo Stato islamico che hanno attaccato Kobane, in Siria, sono entrati nel Paese dalla Turchia. E’ quanto affermato dall’ufficio del governatore della provincia turca di Sanliurfa, che ha così negato quanto riportato dalla tv di Stato siriana. In un comunicato, il governo locale ha specificato che i jihadisti sono partiti dalla città siriana di Jarablus.
Combattimenti ad Hasaka. I combattenti del gruppo Stato islamico hanno preso il controllo di alcune aree della città di Hasaka, in Siria, togliendole alle forze del governo di Damasco. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sebbene una fonte interna all’esercito abbia affermato che l’attacco è stato respinto e che i jihadisti non hanno conquistato alcuna zona della città.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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