Baghda (Iraq), 15 mag. (LaPresse/Reuters) – Il gruppo jihadista Stato islamico ha preso il controllo della sede del governo provinciale di Ramadi, in Iraq, issandovi la propria bandiera nera. Lo hanno fatto sapere alcuni testimoni, dopo che i militanti hanno attaccato la città nella notte con sei autobombe e hanno spiegato di aver preso il controllo dell’edificio dopo “aver eliminato gli infedeli” che restavano all’interno.
Intanto gli scontri continuano in diverse parti di Ramadi e le forze governative sono ancora in controllo della base militare nell’ovest della città. Se questa cadesse completamente nelle mani dei juhadisti, sarebbe un duro colpo per il premier Haider al-Abadi, appena sei settimane dopo che l’esercito e le milizie sciite sono riuscite a riprendere Tikrit. Ramadi è contesa dallo scorso anno, ma lo Stato islamico ha ripreso l’offensiva ad aprile, guadagnando terreno verso il nord e l’est.
“La situazione a Ramadi è terribile, ma la città non è caduta e la battaglia contro i criminali di Daesh è ancora in corso”, ha commentato su Twitter il governatore della provincia di Anbar, Sohaib al-Rawi (Daesh è l’acronimo arabo utilizzato per indicare lo Stato islamico). Ma i timori che la città possa effettivamente cadere crescono di ora in ora. Un maggiore dell’esercito iracheno lancia l’allarme. “Se il governo non ci manderà rinforzi e la forza aerea della coalizione non ci aiuterà – spiega – perderemo tutta Ramadi entro mezzanotte. Ci sarà un massacro e saremo tutti uccisi. Stiamo difendendo la città da mesi e non meritiamo una fine come questa. È umiliante”. Oggi il primo ministro al-Abadi ha incontrato i leader di esercito e sicurezza, così come i capi dell’aeronautica e dell’anti-terrorismo, chiedendo loro di intensificare gli sforzi per “espellere i gruppi terroristi da Ramadi”.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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