Barcellona (Spagna), 13 apr. (LaPresse/Reuters) – Ha preso il via a Barcellona la conferenza dei ministri degli Esteri dell’Unione europea e della sponda meridionale del Mar mediterraneo sulle politiche di vicinato. È stata inaugurata dal premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha chiesto maggior collaborazione tra Europa, Africa del Nord e Medioriente per affrontare l’immigrazione illegale e “la barbare del terrorismo”. L’incontro, il maggiore del genere dal 2008, risponde alle pressioni dei Paesi meridionali europei come Spagna e Italia perché l’Ue, concentrata sulla crisi ucraina, risponda in maniera maggiore alle minacce e ai problemi dal sud.

I conflitti in Africa settentrionale e Medioriente hanno scatenato una ondata di migrazioni, in cui migliaia di persone sono annegate nel Mediterraneo. I flussi di migranti in arrivo hanno messo a dura prova le risorse di Paesi come l’Italia. Secondo ufficiali della sicurezza, l’Europa affronta una crescente minaccia dai gruppi come lo Stato islamico, che si rafforzano in Libia. “Il terrorismo jihadista è una minaccia diretta alla sicurezza dei nostri Paesi e dei nostri cittadini, senza dubbio ora è la nostra maggiore minaccia”, ha detto Rajoy aprendo la conferenza al palazzo di Pedralbes.

“Sono convinto che un impegno condiviso da entrambe le sponde del Mediterraneo ci permetterebbe di sconfiggere la barbarie terrorista”, ha aggiunto, chiedendo misure per evitare la radicalizzazione, fermare i foreign fighters che vanno in Iraq e Siria, ridurre le fonti di finanziamento ai gruppi militanti. Il coordinamento con i Paesi d’origine e di transito è l’unico modo per far fronte al problema delle migrazioni, mentre servono anche sforzi per ridurre la disparità di ricchezza tra i Paesi del nord e del sud del Mediterraneo, ha sottolineato Rajoy. Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Autorità palestinese e Tunisia hanno inviato delegati alla conferenza, mentre non lo hanno fatto Paesi come Libia e Siria.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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