Tripoli (Libia), 25 feb. (LaPresse/EFE) – È stata rinviata a data da destinarsi la ripresa del dialogo nazionale libico, cioè dei colloqui fra le parti mediati dall’Onu, che era in programma per domani in Marocco. A deciderlo è stata la Missione di appoggio delle Nazioni unite per la Libia (Unsmil) poche ore dopo che il Parlamento riconosciuto internazionalmente, con sede a Tobruk, aveva annunciato la sua intenzione di non recarsi in Marocco dicendo che, a suo parere, non c’erano le condizioni sufficienti per giungere a un accordo di rinconciliazione come voluto dall’Onu. La conferma del rinvio giunge anche da Saleh al Majzum, deputato del Congresso nazionale generale facente capo al governo ribelle insediato a Tripoli e non riconosciuto dalla comunità internazionale.
La Unsmil ritiene a riunificazione della Libia sempre più urgente vista la spinta da parte dei movimenti jihadisti legati allo Stato islamico (ex Isil o Isis), che negli ultimi giorni hanno raddoppiato gli attacchi contro i due governi (di Tripoli e Tobruk) e sono avanzati verso il centro-nord del Paese. Gli estremisti stanno approfittando della guerra civile in corso nel Paese. A fianco dell’Isis si allineano gruppi islamisti moderati, leali all’antico regime, e leader tribali e signori della guerra che approfittano del vuoto di potere per compiere traffico di armi, petrolio, droghe e persone.
La riunione in Marocco era stata organizzata dall’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Bernardino Leon, con incontri unilaterali con ognuna delle parti e sarebbe dovuta essere la continuazione dei contatti avviati a gennaio a Ginevra. Le conversazioni si erano trasferite a febbraio nell’oasi libica di Ghadames su espressa richiesta dei ribelli con sede a Tripoli. In questa cornice ieri Bernardino Leon era andato in visita in Algeria per cercare l’aiuto del Paese, che si oppone fermamente all’intervento militare straniero in Libia, tramite la sua influenza nella regione.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata