Kiev (Ucraina), 15 feb. (LaPresse/Reuters) – È scattato a mezzanotte, le 23 di ieri in Italia, il cessate il fuoco in Ucraina dell’est, stabilito nell’ultimo accordo di Minsk, siglato giovedì alla presenza del presidente Petro Poroshenko, dei capi Stato di Russia e Francia, Vladimir Putin e François Hollande, e della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Le ostilità non sono cessate del tutto e si registrano sporadici episodi di attacchi, con accuse reciproche da entrambe le parti. Ma nel complesso, almeno nella mattinata, la tregua sembra reggere. Dall’inizio del cessate il fuoco, ha fatto sapere via telefono il portavoce dell’esercito di Kiev Anatoly Stelmach, “ci sono stati dieci attacchi dei ribelli sulle nostre postazioni, principalmente nell’area di Debaltseve”. Tuttavia, spiega un altro portavoce militare, Vladyslav Seleznyov, “nelle zone del conflitto, il cessate il fuoco in generale sta venendo rispettato”, gli attacchi dei ribelli “non sono stati regolari”, ma sporadici.
I separatisti puntano il dito contro l’esercito di Kiev. Il ministero della Difesa dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk assicura che le forze ucraine hanno violato la tregua a Debaltseve e che le milizie separatiste “si sono viste obbligate ad aprire il fuoco in risposta”.
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