Monaco (Germania), 8 feb. (LaPresse) – Continua l’emergenza nell’est dell’Ucraina, dove non si fermano gli scontri sul terreno, mentre la diplomazia prova a fare la sua parte per mettere un freno al conflitto. Sulla questione sono tornati a più riprese i leader mondiali riuniti a Monaco di Baviera per la Conferenza sulla sicurezza. L’ultimo avvertimento arriva dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ieri ha incontrato il segretario di Stato Usa John Kerry. Come fa sapere oggi il ministero degli Esteri, attraverso la sua pagina Facebook, Lavrov ha avvertito Kerry che l’eventuale fornitura di armi all’esercito ucraino da parte dell’Occidentepotrebbe avere “conseguenze imprevedibili” e rappresenta una minaccia per “gli sforzi a trovare una soluzione politica al conflitto nel sudest del Paese”.

Nelle settimane passate alcuni funzionari americani hanno proprio ventilato l’ipotesi di fornire a Kiev armi per la difesa e ieri il presidente ucraino Petro Poroshenko, sempre da Monaco, è tornato a chiedere aiuti militari all’Occdente. Lavrov però non cede. Nell’incontro con Kerry, fa sapere ancora il ministero, il numero uno della diplomazia di Mosca ha avvertito il collega che la Russia non sacrificherài propri “interessi nazionali” e la propria posizione su questioni chiave, ma al tempo stesso è “pronta a una cooperazione costruttiva con gli Stati Uniti a livello bilaterale e in ambito internazionale”, dove i due Paesi hanno una “particolare responsabilità per la stabilità globale”.

Dal canto suo Kerry, intervenuto questa mattina alla Conferenza, ha sottolineato che Usa e Unione europea sono uniti nell’approccio da tenere verso Mosca e sono d’accordo “sul fatto che questa sfida non finirà con la forza militare”.

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