Torino, 7 feb. (LaPresse) – Per risolvere la crisi in Ucraina l’Unione Europea ha deciso all’unanimità di aumentare gli sforzi verso una soluzione politica. Lo conferma L’Alto Rappresentante della Ue per la politica estera Federica Mogherini in un’intervista a ‘La Repubblica’. “Da mercoledì seguo passo per passo in contatto costante con Berlino questo tentativo – racconta Mogherini – Merkel e Hollande sono portatori di una proposta veramente europea”.
“Il lungo silenzio si è rotto dopo il bombardamento di Mariupol e la dura reazione della Ue – riferisce ancora Mogherini – Al Consiglio dei ministri degli Esteri europei abbiamo preso la decisione di estendere fino a settembre le sanzioni esistenti e abbiamo concordato, restando uniti, una nuova lista di nomi da colpire. A questo punto si è mosso qualcosa per rilanciare gli accordi di Minsk. Berlino ci ha subito informati e consultati. Ma le riunioni a livello del gruppo di contatto non facevano progressi e intanto la situazione sul terreno diventava ogni ora più drammatica. Così il presidente Hollande e la cancellieria Merkel hanno lavorato insieme al presidente ucraino Poroshenko a una proposta per arrivare a una soluzione. Ne hanno discusso a lungo. E adesso Merkel e Hollande hanno messo a punto una proposta europea. Sono arrivati al Cremlino contando sul sostegno di tutti i ventotto governi dell’Unione”.
“All’ultima riunione dei ministri degli Esteri, la decisione di allungare la lista delle personalità da sanzionare è stata presa all’unanimità – precisa Federica Mogherini – Come è stato deciso all’unanimità di aumentare gli sforzi per trovare una soluzione politica alla crisi. Decisione che, come si vede, sta dando i suoi frutti: intanto qualcosa si è mosso. Verso la Russia ci possono essere in seno all’Unione sensibilità diverse. Ma sulla crisi Ucraina gli europei si sono mossi finora in modo straordinariamente unito”.
“Quando la gente muore sotto le bombe, chiedere una tregua o un cessate il fuoco ha sempre senso – sottolinea – E considero un successo che si sia riusciti ad aprire un corridoio umanitario per evacuare i civili da Debaltseve. Comunque è vero che si deve discutere di un piano di pace che preveda una soluzione globale, ed è quello che noi stiamo cercando di ottenere. Ma questa soluzione deve essere discussa e accettata in primo luogo dagli ucraini. Solo loro hanno il diritto di decidere che cosa fare del proprio Paese”.
“Putin ha in mano gli strumenti per risolvere il problema”, dice Mogherini con chiarezza. “Se stai cercando una soluzione politica, come stiamo facendo noi con uno sforzo ai massimi livelli, fornire armi ad uno dei contendenti non mi sembra un gesto molto coerente. La fornitura di armi è sempre una decisione bilaterale dei singoli Stati che non coinvolge direttamente la Ue. Ma non vedo nel panorama europeo una spinta in questo senso. Anche negli Stati Uniti se ne discute, ma non è stata presa nessuna decisione. Molto dipenderà dalla nostra capacità di trovare una soluzione pacifica a questa crisi che non ha, comunque, nessuna possibilità di soluzione militare”.
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