Torino, 8 gen. (LaPresse) – “Un’autocensura riguardo all’islam è già in atto da anni. Charlie Hebdo però è una rivista che non guarda in faccia nessuno, attacca ogni tipo di autorità, cattolici, politici di ogni tipo, oltre agli islamici. In un mondo libero, serve anche questo. La satira è un segno fondamentale della democrazia”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è il vignettista danese Kurt Westergaard, che nel 2005 fu il primo a scatenare la rabbia del mondo musulmano, dopo aver disegnato Maometto che nascondeva una bomba nel turbante. Da allora vive sotto protezione della polizia, essendo stato più volte minacciato e assalito sotto casa. Ha parlato in relazione all’attacco di ieri al settimanale francese Charlie Hebdo, in cui sono state uccise 12 persone.

Il vignettista racconta di provare “rabbia” e aggiunge: “È un fatto molto impressionante. Fa paura, ma fa soprattutto pensare che le conseguenze possono essere enormi. Ogni persona che esprime le sue opinioni pubblicamente, giornalista, disegnatore, pittore, creativo in genere, può spaventarsi. E decidere di smettere di produrre le sue opere, esprimere i suoi pensieri”.

“Sono molto solidale anche io – ha concluso Westergaard, in merito alle vignette con cui i disegnatori di tutto il mondo hanno voluto esprimere solidarietà e indignazione per l’attentato, ci sono dei colleghi uccisi per i loro disegni, è qualcosa di inimmaginabile in un mondo moderno, ci riporta indietro di secoli”.

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