Sydney (Australiana), 24 nov. (LaPresse/AP) – Tentato omicidio. È questa l’accusa formulata nei confronti di una australiana di 30 anni che avrebbe abbandonato il figlio neonato in un tombino a Sydney. Il bambino, nato una settimana fa, è stato trovato dopo cinque giorni da alcuni ciclisti che l’hanno sentito piangere ed è ricoverato in condizioni gravi ma stabili. Il bimbo era stato lasciato in un tombino profondo 2,5 metri lungo l’autostrada M7 nel sobborgo di Quakers Hill. La madre, Saifale Nai, che stamattina non è comparsa in tribunale, rischia 25 anni di carcere. La donna resterà in custodia fino alla prossima udienza fissata per venerdì.
Secondo gli investigatori, il bimbo è nato lunedì 17 novembre ed è stato abbandonato nel canale il giorno dopo, avvolto in una coperta dell’ospedale. Ci sono voluti sei uomini, fra cui tre agenti, per sollevare il coperchio di cemento che copriva il tombino. La polizia sospetta che il neonato sia stato gettato dentro attraverso una fessura nel coperchio. Il bimbo era malnutrito e disidratato, e i medici temono che possa aver subìto dei danni a lungo termine, anche cerebrali.
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