Il Cairo (Egitto), 16 nov. (LaPresse/AP) – Un nuovo video di una decapitazione è stato diffuso via internet dai militanti dello Stato islamico (ex Isil). La vittima è il cooperante statunitense Peter Kassig, 26 anni, rapito in Siria il primo ottobre 2013. Il mese scorso la famiglia del giovane aveva comunicato di aver saputo da un ex ostaggio che il figlio si era convertito all’islam, prendendo il nome di Abdul-Rahman Kassig. A inizio novembre diversi amici siriani del cooperante si erano riuniti a Tripoli, nel nord del Libano, dove hanno tenuto una conferenza stampa per chiedere il suo rilascio.

Nel video di quasi 16 minuti, diverso rispetto ai precedenti diffusi dall’Isil, compare un militante vestito di nero con il volto coperto in piedi davanti a diverse teste tagliate tra cui sostiene che ci sia anche quella del 26enne, ex soldato americano. Nelle immagini viene mostrata anche quella che appare essere una decapitazione di massa di soldati siriani catturati, vestiti di blu e disposti in fila. Al termine del filmato, le teste degli uomini uccisi sono posizionate sui corpi senza vita.

MINACCIA DISIL: OBAMA NON TI SEI RITIRATO DA IRAQ, ASPETTIAMO TUOI MILITARI – “Obama noi ti diciamo: affermi di esserti ritirato dall’Iraq quattro anni fa” e invece “eccoti qui, non ti sei ritirato”. Così il militante dello Stato islamico (ex Isil) che compare nel video in cui si annuncia la decapitazione dell’ostaggio statunitense Peter Kassig. E poi continua: “Eccoci, a seppellire il primo crociato americano a Dabiq, in trepidante attesa che arrivi il resto del tuo esercito”. Nelle mani del gruppo islamico c’è ancora l’ostaggio John Cantlie, mostrato in alcuni video, uno dei quali sembra girato nella città siriana di Kobani.

Peter Kassig, la cui uccisione è stata rivendicata dal gruppo dello Stato islamico (ex Isil) in un video pubblicato online, è solo l’ultimo ostaggio vittima di decapitazione da parte dei militanti. Allo stesso modo sono stati uccisi anche soldati siriani e combattenti peshmerga. Di seguito una scheda delle vittime occidentali.

JAMES FOLEY. Il giornalista statunitense, rapito a novembre 2012 in Siria, è stato il primo occidentale la cui morte è stata testimoniata in un video. Il filmato, diffuso il 19 agosto, si intitolava ‘Messaggio all’America’. Nel video, dove Foley appare vestito di arancione, i jihadisti definivano la decapitazione del reporter una risposta ai recenti attacchi aerei condotti dagli Stati Uniti in Iraq e, al termine delle immagini, mostravano la futura vittima, Steven Sotloff.

ISIL: KASSIG UCCISO PERCHE’ HA COMBATTUTO CONTRO MUSULMANI IRAQ -“Questo è Peter Edward Kassig, cittadino statunitense, del vostro Paese. Peter, che ha combattuto contro i musulmani in Iraq, quando era soldato”. Sono le parole pronunciate dal militante dello Stato islamico (ex Isil) che compare nel video in cui annuncia la decapitazione dell’ostaggio statunitense. L’uomo parla con un chiaro accento britannico, anche se la sua voce distorta ne rende difficile l’identificazione. Nel video viene mostrata anche quella che sembra una decapitazione di massa di diversi soldati siriani. Il militante minaccia inoltre i militari Usa, dicendo che andranno incontro a una fine simile.

Nel video si identifica la località dell’uccisione come Dabiq, piccola città siriana nella provincia di Aleppo, vicino al confine con la Turchia. Dopo aver servito come soldato, Kassig formò l’organizzazione Special Emergency Response and Assistance (Sera), in Turchia, per fornire aiuto ai rifugiati siriani. Nel 2012 iniziò a fornire cibo e aiuti medici ai campi profughi. Era inoltre un assistente medico qualificato, fornì assistenza ai siriani feriti e contribuì alla formazione di 150 civili.

– HERVE’ GOURDEL. Guida alpina, 55 anni, di nazionalità francese. L’uomo era stato rapito a settembre in Algeria e ucciso alcuni giorni dopo, con modalità simili a quelle degli altri ostaggi. Il video della sua morte è stato diffuso il 24 settembre e ha il titolo ‘Messaggio di sangue per il governo francese’. Nel filmato si vedono i militanti del gruppo Jund al-Khilafah, o Soldati del Califfato, avvicinarsi all’ostaggio per decapitarlo, e poi mentre mostrano la sua testa tagliata. Gli uomini armati affermano la loro lealtà al leader del gruppo dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, e affermano che stanno combattendo i loro nemici. I militanti criticano gli attacchi francesi i Iraq e i loro interventi contro gli islamisti radicali in Mali.

ALAN HENNING. Cooperante britannico, 47 anni, era soprannominato ‘Gadget’. Il video della sua morte è stato pubblicato il 3 ottobre. L’uomo si era unito a un convoglio di aiuti umanitari ed era stato catturato lo scorso 26 dicembre, poco dopo aver attraversato il confine tra Turchia e Siria. Nel filmato il militante dell’Isil afferma: “Obama, hai cominciato i bombardamenti di Shams (Siria, ndr), che continuano a colpire la nostra gente, quindi è solo giusto che colpiamo il prossimo dei vostri”.

PETER KASSIG. Ex soldato, cooperante statunitense di 26 anni, è l’ultima vittima occidentale dei militanti. Il video della sua presunta decapitazione è stato diffuso oggi. Nel filmato, di quasi 16 minuti, viene mostrata anche l’esecuzione di diversi soldati siriani.

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