Pretoria (Sudafrica), 17 ott. (LaPresse/AP) – La procura ha chiesto una pena detentiva minima di 10 anni per Oscar Pistorius, condannato a settembre per l’omicidio colposo per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp. “Il periodo minimo di cui la società si accontenterà è 10 anni di carcere”, ha detto il procuratore Gerrie Nel. Il verdetto, ha fatto sapere intanto la giudice Thokozile Masipa, sarà annunciato martedì.

Nel e l’avvocato della difesa Barry Roux hanno fatto oggi le loro dichiarazioni finali, dopo quattro giorni di testimonianze che precedono la sentenza. La difesa ha ribadito la richiesta di condannare l’atleta paralimpico agli arresti domiciliari con servizi sociali, mentre l’accusa ha insistito che venisse comminata una condanna al carcere. A Pistorius, ha detto il procuratore, dovrebbe essere vietato per sempre di possedere un’arma da fuoco, visto che è stato condannato anche per aver sparato in un ristorante all’inizio del 2013, alcune settimane prima dell’omicidio di Steenkamp, avvenuto il 14 febbraio dell’anno scorso. Pistorius ha sempre sostenuto nel processo di avere sparato alla porta del bagno in cui si trovava Steenkemp perché pensava che vi si stesse nascondendo un intruso, mentre la versione dell’accusa è che l’atleta abbia aperto il fuoco dopo un acceso litigio con la fidanzata.

“È una questione grave, la negligenza confina con l’intento”, ha affermato il procuratore. Per la difesa, invece, Pistorius non agì in maniera “subdola”, ma perché si sentiva estremamente vulnerabile e ansioso. “Ha perso tutto”, ha affermato Roux, notando che prima dell’uccisione di Steenkamp l’atleta paralimpico “era un’icona per i sudafricani”. Ora, ha aggiunto l’avvocato, “non è soltanto senza soldi, ma è anche devastato. Non è rimasto niente di quest’uomo”. La giudice Thokozile Masipa avrà un ampio margine di discrezionalità nel decidere la condanna, che potrà andare da una pena sospesa con multa fino a 15 anni di carcere.

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