Madrid (Spagna), 8 ott. (LaPresse/AP) – Si sono mobilitati in Spagna i gruppi animalisti per salvare dalla soppressione Excalibur, il cane dell’infermiera che ha contratto il virus Ebola mentre curava uno dei missionari spagnoli contagiati. Almeno uno studio internazionale mostra che i cani possono ammalarsi di Ebola, senza mostrarne i sintomi, tuttavia non è ancora stata provata la trasmissibilità da loro agli esseri umani. Il gruppo per i diritti degli animali Animal Equality ha protestato affermando che le autorità spagnole vogliono “sacrificare il cane senza nemmeno provare a fare una diagnosi né valutare la possibilità di metterlo in quarantena”. Non è però chiaro quanto efficace potrebbe rivelarsi isolare il cane, poiché continuerebbe a non mostrare alcun sintomo e poiché non è noto per quanto tempo sopravviva il virus negli animali, né per quanto tempo sarebbe necessario monitorare l’esemplare per accertare la presenza dell’agente patogeno.

Il dottor Peter Cowen, veterinario alla North Carolina State University che ha fatto da consigliere agli esperti medici sui rischi di infezione tramite gli animali, afferma che sopprimere Excalibur sarebbe “chiaramente una reazione eccessiva”. “Penso che sia davvero spiacevole che stiano pensando di sopprimere quel cane, dovrebbero invece studiarlo. Non è mai stata documentata la diffusione dell’Ebola tramite i cani” e, nel caso in cui ciò fosse possibile, non è di sicuro stata un vettore nell’epidemia in Africa occidentale, ha aggiunto Cowen.

L’infermiera infetta e suo marito sono in isolamento da quando la donna è risultata positiva all’Ebola. L’infermiera faceva parte della squadra medica che a Madrid si prese cura del missionario Manuel Garcia Viejo, ammalatosi di Ebola in Sierra Leone e deceduto il 25 settembre scorso. Un tribunale della capitale ha disposto la soppressione di Excalibur, sostenendo che “le informazioni scientifiche disponibili” non possono escludere che l’animale possa diffondere il virus.

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