Madrid (Spagna), 7 ott. (LaPresse/AP) – A Madrid, in Spagna, altre tre persone sono state poste in quarantena per sospetto contagio da Ebola, dopo che ieri è stato accertata l’infezione nel caso di un’infermiera. Lo hanno reso noto funzionari spagnoli, spiegando che oltre alla donna sono stati posti in isolamento anche il marito e un’altra infermiera. Il quarto caso è quello di un uomo arrivato con un volo proveniente dalla Nigeria.
La direttrice della Salute pubblica Mercedes Vinuesa ha detto al Parlamento spagnolo che le autorità stanno predispondendo una lista delle altre persone che potrebbero avere avuto dei contatti con l’infermiera contagiata, che non stata identificata. La donna e il marito non hanno figli. Il capo coordinatore del ministero della Salute per le allerte pubbliche e le emergenze, Fernando Simon, ha detto a Caden Ser Radio che l’infermiera è in condizioni stabili e che la sua vita non è in immediato pericolo.
Funzionari sanitari hanno aggiunto che l’operatrice non ha manifestato altri sintomi oltre alla febbre. Secondo le notizie l’infermiera ha 44 anni. Simon ha riferito che il marito “sta bene ed è relativamente calmo”. Il rischio che le persone che hanno avuto contatti con la donna possano sviluppare l’Ebola è basso, ha detto Simon, che ha insistito che non rappresenta una minaccia alla salute pubblica. Simon ha respinto le critiche di chi pensa che le autorità abbiano reagito lentamente al caso.
L’infermiera, che è stata ricoverata ieri, ha aiutato a curare Manuel Garcia Viejo, prete spagnolo tornato dalla Sierra Leone che è morto il 25 settembre in un altro ospedale di Madrid. La donna ha cambiato un pannolino al paziente e ha raccolto materiale dalla sua stanza dopo il decesso. L’infermiera si è poi recata in vacanza. La donna aveva anche aiutato nelle cure del prete spagnolo Miguel Pajares, trasportato in Spagna dalla Liberia e morto dopo le cure con il farmaco sperimentale ZMapp.
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