Nuova Delhi (India), 28 ago. (LaPresse/AP) – Sta avendo successo in India la campagna avviata dalle banche di Stato per aprire conti correnti a favore di milioni di poveri, estromessi dai normali canali finanziari ed esposti alla minaccia degli usurai. Sono infatti decine di migliaia i conti aperti da quando il 15 agosto il primo ministro Narendra Modi ha annunciato l’avvio dell’iniziativa nel suo discorso del giorno dell’indipendenza. Caratteristica unica dei conti è che non sono previste penali nel caso in cui rimanessero vuoti, condizione chiave e necessaria per fare in modo che i sottoscrittori che guadagnano meno di un dollaro al giorno li mantengano attivi. Come incentivo all’apertura dei conti, il governo federale fornirà 100mila rupie (circa 1.250 euro) in assicurazioni sulla vita per ogni intestatario. All’iniziativa partecipano decine di banche, con oltre 100mila filiali in tutto il Paese. In una recente lettera, Modi ha chiesto agli istituti di credito di “cercare di fare il meglio per fare in modo che nessuno resti senza conto corrente”. L’obiettivo è di ottenere 150 milioni di sottoscrizioni entro il 2018. Al momento, circa metà degli 1,2 miliardi di abitanti dell’India è sprovvisto di un conto.
“Questa è una priorità nazionale e dobbiamo sollevarci per affrontare questa sfida”, ha spiegato Modi nella sua lettera, come riportato sul suo sito web. “È una situazione urgente, tutte le altre attività di sviluppo sono ostacolate da questa singola difficoltà”, si legge ancora nella lettera. Il programma lanciato dalle banche ha anche l’obiettivo di combattere la corruzione dilagante che riguarda quasi tutti i livelli della burocrazia indiana, visto che i fondi per il welfare e le paghe finirebbero direttamente nei conti correnti dei singoli individui piuttosto che andare agli uffici locali e regionali, responsabili di distribuirli. “Qualunque aiuto del governo viene depositato, per questo ho aperto il conto”, ha detto l’autista 27enne Ramesh Singh, che ha presentato la sua richiesta a Nuova Delhi.
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