Kiev (Ucraina), 28 ago. (LaPresse/AP) – L’invasione è avvenuta. Il governo ucraino e la Nato hanno denunciato l’entrata delle truppe russe nell’est dell’Ucraina a sostengo dei ribelli filorussi, in un’escalation del conflitto che ha portato alla reazione dell’Onu e della Casa Bianca. La città di Novoazovsk, sul Mar d’Azov, è stata presa dai separatisti che ora si stanno dirigendo verso il porto di Mariupol, ultimo ostacolo per congiungersi alla Crimea annessa alla Russia da marzo. La conferma dell’invasione, negata dalla Russia, è arrivata da Kiev e dalla Nato, che ha diffuso foto satellitari in cui si vedono forze armate russe impegnate in operazioni militari all’interno del territorio ucraino. Il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ha cancellato la sua visita in Turchia, che era in programma per oggi in occasione dell’insediamento di Recep Tayyp Erdogan alla presidenza. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha convocato una riunione urgente in cui tutti i membri hanno condannato l’azione russa e hanno sollecitato Mosca a rimuovere le sue truppe. Anche il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin esprimendo preoccupazione per la situazione ucraina sollecitando rapidamente, anche in vista del Consiglio dei ministri Ue domani a Milano e del vertice europeo di Bruxelles sabato, un ritorno al tavolo delle trattative. Nella tarda serata italiana ha parlato anche il presidente americano Barack Obama, che ha accusato Mosca di essere responsabile delle violenze nell’est dell’Ucraina e ha ricordato al Cremlino che pagherà le conseguenze delle proprie incursioni. Per domani è previsto un summit straordinario a Bruxelles degli ambasciatori permanenti dei Paesi membri della Nato sulla crisi ucraina.

L’INVASIONE – Questa mattina l’agenzia Associated Press annuncia che la città di Novoazovsk, nel sudest dell’Ucraina, appare totalmente sotto il controllo dei separatisti filorussi. Un giornalista ha visto posti di blocco gestiti dai ribelli alla periferia della città e gli è stato detto che non poteva entrare. Uno dei ribelli ha aggiunto che a Novoazovsk non sono in corso combattimenti. Ieri il sindaco della città, Oleg Sidorkin, in una breve telefonata con Associated Press aveva riferito che i separatisti erano entrati a Novoazovsk dopo tre giorni di combattimenti. Intanto la Nato avverte che ‘ci sono oltre mille soldati russi che operano all’interno dell’Ucraina’ e altri 20mila militari di Mosca sono poco distanti, al di là del confine tra Russia e Ucraina. Uno dei leader dei separatisti, Alexander Zakharchenko, conferma: Fra tremila e quattromila russi hanno combattuto a fianco dei separatisti in Ucraina dall’inizio del conflitto ad aprile.

Poche ore più tardi è Kiev a dare l’allarme: Due colonne di carri armati provenienti dalla Russia sono entrati nella città ucraina strategica di Novoazovsk passando da Veselo-Voznesenka e Maximovo, che si trovano nella regione russa di Rostov. La dinamica riportata dal portavoce è la seguente: intorno alle 11 di stamattina contro le forze ucraine sono stati lanciati missili Grad dal territorio russo; circa un’ora e mezza dopo due colonne di carri armati e altri veicoli da combattimento hanno cominciato un attacco e successivamente sono entrati in territorio ucraino da Veselo-Voznesenka e Maximovo, che si trovano appunto nella regione russa di Rostov. Le guardie di frontiera ucraine si sono ritirate perché non avevano equipaggiamenti pesanti.

A KIEV – Il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ha cancellato la sua visita in Turchia, che era in programma per oggi in occasione dell’insediamento di Recep Tayyp Erdogan alla presidenza, e ha indetto una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza ucraino, a causa della rapida escalation della situazione nella regione di Donetsk, mentre le forze russe sono entrate in Ucraina. Nel frattempo, invita i cittadini a mantenere la calma spiegando che i soldati russi sono giunti nell’area per andare ‘in soccorso’ ai separatisti sconfitti dalle forze di Kiev.

RENZI TELEFONA A PUTIN – Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto nel pomeriggio un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. Al centro della conversazione, secondo quanto viene riferito da palazzo Chigi, la drammatica situazione in Ucraina per la quale il premier italiano nella sua qualità di Presidente di turno dell’Unione Europea ha espresso grande preoccupazione e sollecitato rapidamente, anche in vista del Consiglio dei ministri Ue domani a Milano e del vertice europeo di Bruxelles sabato, il ritorno al tavolo delle trattative. Con riferimento alle gravissime notizie odierne di ingresso di truppe russe in Ucraina, il Presidente Renzi ha ribadito come si tratti di ‘una escalation intollerabile e le cui conseguenze sarebbero gravissime’. Renzi, che nei giorni scorsi aveva sentito telefonicamente Poroshenko, rivedrà il presidente ucraino sabato a Bruxelles.

LA NATO – La Nato ha diffuso nuove foto satellitari che mostrano forze armate russe impegnate in operazioni militari all’interno del territorio ucraino. Le immagini, scattate qualche giorno fa, fanno vedere anche grandi quantità di armi oltre i confine russo, tra cui sistemi di difesa aerea, artiglieria, carri armati, trasferiti alle forze separatiste nell’est dell’Ucraina. Il Generale Nico Tak, direttore della Comprehensive Crisis and Operation Center (Ccomc), del comando alleato, ha detto che queste foto confermano che la presenza di queste armi con un numero considerevole di truppe da combattimento russe all’interno Ucraina rende la situazione sempre più grave’. Domani è convocato per domani a Bruxelles un summit straordinario degli ambasciatori permanenti dei Paesi membri della Nato che si riuniranno per discutere gli sviluppi della crisi ucraina.

LA RUSSIA NEGA – l ministero della Difesa russo ha smentito ufficialmente la presenze di truppe russe nell’est dell’Ucraina. ‘La notizia delle colonne di mezzi militari russi entrati in Ucraina non ha alcun rapporto con la realtà’, si legge in una nota rilasciata del ministero.

IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU – ‘Gli ultimi sviluppi (l’entrata di truppe russe nell’est del Paese, ndr) segnano una pericolosa escalation della violenza’, ha dichiarato in apertura della sessione il sottosegretario Onu generale per gli Affari Politici Jeffrey Feltman. Poco prima l’ambasciatrice Onu della Lituania, Raimonda Murmokaite, che ha chiesto la riunione di emergenza, aveva scritto su twitter: ‘Un’invasione è un’invasione è un’invasione’. Ma sono gli Stati Uniti a lanciare l’accusa maggiore a Mosca: ‘Russia, getta la maschera e ferma questo conflitto’, dichiara l’ambasciatrice Onu degli Stati Uniti Samantha Power durante la riunione. Power ha accusato la Russia di essersi presentata in Consiglio ‘per dire qualsiasi cosa tranne la verità’, in riferimento all’entrata delle truppe di Mosca nel territorio ucraino che il Cremlino continua a negare. ‘Continueremo a lavorare con i partner del G-7 per aumentare le sanzioni sulla Russia’, ha aggiunto l’ambasciatrice. Nella serata italiana tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno condannato la recente escalation militare in Ucraina richiamando Mosca a rimuovere le sue truppe dall’est del Paese. Tutti, tranne la Russia.

OBAMA – Alle 22 dalla Casa Bianca è intervenuto , con durezza, anche il presidente americano Barack Obama. ‘Ho appena parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel ed entrambi siamo d’accordo che la Russia è responsabile della violenza nell’est dell’Ucraina’, ha detto Barack Obama. Le incursioni russe in Ucraina porteranno a ulteriori conseguenze per Mosca, aggiunge Obama che entro settembre vedrà alla Casa Bianca il presidente ucraino Petro Poroshenko. Intanto però nonostante la condanna delle incursioni russe, Obama ha fatto sapere che gli Stati Uniti non intraprenderanno nessuna azione militare contro Mosca ma che continueranno ad appoggiare l’Ucraina con aiuti umanitari e con la via diplomatica.

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