Parigi (Francia), 21 ago. (LaPresse/AP) – L’uccisione del giornalista Usa James Foley, rapito in Siria, dimostra la necessità di una risposta internazionale coordinata al flusso di combattenti stranieri che si uniscono a estremisti nel Medioriente. Lo afferma Interpol in una nota, aggiungendo che la morte del reporter è una prova della “depravazione” dello Stato islamico e “mette in evidenza le sofferenze di altre persone innocenti nella regione”. Secondo Interpol, è particolarmente preoccupante che il jihadista che compare accanto a Foley nel video della decapitazione potrebbe essere un cittadino britannico. Questo, si legge nel comunicato, sottolinea “la necessità di una risposta multilaterale contro la minaccia terroristica posta da combattenti stranieri radicalizzati che viaggiano nelle zone di conflitto nel Medioriente”.
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