Roma, 14 ago. (LaPresse) – Un sacrificio di centinaia di migliaia di animali per tranquillizzare la dea hindu Gadhimai. E’ quello che succede durante il Festival dedicato alla divinità del potere in Nepal, una celebrazione che si svolge ogni cinque anni. Nel 2009 si stima che furono uccisi 500mila animali. Il prossimo appuntamento è per questo novembre. I fedeli di Gadhimai credono che la mattanza la tranquillizzerà, e che lei in cambio offrirà fortuna e prosperità. Bufali, agnelli, capretti, uccelli e altri animali sono bastonati a morte, decapitati o letteralmente aperti a metà durante il festival, lasciando il terreno completamente impregnato di sangue.

Circa quindici milioni di persone partecipano al festival, la maggior parte arriva dall’India. Spesso comprano gli animali nelle propria città di origine e se li portano dietro fino in Nepal. Consumano grandi quantità di alcol, e danno il via alla mattanza in stato di alterazione mentale.

L’organizzazione americana per i diritti animali Animal Equality sta portando avanti una campagna per fermare il massacro e ha lanciato una petizione per spingere il governo nepalese a mettere fuorilegge i sacrifici di animali durante il festival, promuovendo invece alternative simboliche come il sacrificio di zucche, o di qualche goccia di sangue dei fedeli stessi. La campagna è stata lanciata in sette paesi: Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, India, Messico e, appunto, Stati Uniti. In Italia è stato creato un sito apposito, FermiamoIlSacrificio.org. L’organizzazione ha pubblicato anche un video per denunciare il massacro, ma basta una semplice ricerca della parola ‘Gadhimai’ su Google immagini per vedere una carrellata di foto che rende piuttosto bene i termini della questione.

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