Gaza (Striscia di Gaza), 12 lug. (LaPresse) – “Eravamo in casa quando hanno colpito la moschea. Viviamo poco distante. Hanno colpito senza preavviso, alle cinque e venti del pomeriggio. C’erano molte persone dentro, alle quattro e mezza c’era l’ora della preghiera, anche noi stavamo pregando”. E’ la testimonianza di Mukarram AbuAlouf. Venticinque anni, insegnante di inglese, racconta a LaPresse le terribili ore che la popolazione di Gaza sta vivendo. “Il nostro balcone è andato distrutto – prosegue – tutte le finestre esplose. E’ stato orribile, le parole non bastano a raccontare”.

“OGGI UCCISO UN NOSTRO VICINO”. “Oggi – continua – hanno bombardato una casa qui vicino. E’ rimasto ucciso un nostro vicino. Si chiamava Nasser Smama, una trentina di anni. Era una brava persona. Aveva una moglie e una figlia”.

“COLPISCONO TUTTO CIO’ CHE SI MUOVE”. “Non c’è alcun posto sicuro in tutta la Striscia di Gaza – prosegue -. Non ci possiamo muovere, non possiamo neanche uscire di casa. E’ rischioso muoversi in auto e persino camminare. Colpiscono tutto ciò che si muove”.

“BOMBARDATO UN VENDITORE DI BEVANDE”. “Oggi hanno bombardato un vicolo – racconta -. Era molto stretto, ci passavano appena un paio di persone. C’era una persona che vendeva bibite ai ragazzini. Hanno bombardato anche quello”.

“NON ABBIAMO CHIUSO OCCHIO”. “Ora stanno avvisando le case al confine che stanno per entrare. Parlano di una operazione militare – aggiunge – ma di che operazione militare stanno parlando? Siamo essere umani”. “Stanotte – continua – di nuovo non abbiamo chiuso occhio. Proviamo rabbia, depressione, paura, tristezza. I nostri bambini e i nostri anziani sono tutti traumatizzati. Io sono un’insegnante, dovrei essere più forte, ma non ci riesco. Ecco i nostri setntimenti”.

“POTREMMO MORIRE NELLE PROSSIME ORE”. Non se la sente di promettere un aggiornamento: “Forse potremmo morire nelle prossime ore – dice -. Non ce la facciamo più. Tutto questo deve finire adesso”.

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