Lima (Perù), 28 giu. (LaPresse/AP) – Era stato avvistato ma finora era stato impossibile raggiungerlo. Una squadra di soccorso peruviana giovedì scorso ha recuperato il corpo dell’alpinista italiano Enrico Broggi, 29enne, morto a maggio durante la salita alla vetta Alpamayo nella Cordigliera Blanca, nella regione di Ancash in Perù. Il giovane, originario di Cantù, in provincia di Como, al momento della tragedia si trovava insieme al suo compagno di cordata, Matteo Tagliabue, 27 anni, morto anche lui ma non ancora recuperato.
Il corpo di Broggi è stato trovato su un pendio ad un’altitudine di circa 5.400 metri in una zona piena di crepacci. Ancora non è stata fatta piena luce sulla dinamica dei fatti: sembra che una grossa slavina abbia travolto gli alpinisti trascinandoli verso valle, quando si trovavano a 5.800 metri di quota, nel ‘couloir’ che porta alla cresta finale, sulla via Ferrari. Dietro di loro, poco sotto, un’altra cordata costituita dal venticinquenne Marco Ballerini e il ventitreenne Giacomo Longhi.
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