Washington (Usa), 19 giu. (LaPresse/AP) – Il segretario di Stato Usa John Kerry ha respinto le critiche avanzate nei confronti del presidente Barack Obama per la sua gestione della situazione nel Medioriente. “Questo è l’uomo che ci portò direttamente in Iraq, per favore”, ha detto Kerry in riferimento alle accuse dell’ex presidente Dick Cheney, secondo cui Obama ha sbagliato tutto in Medioriente. Gli attacchi aerei in Iraq, ha sottolineato il segretario di Stato, non sono stati esclusi dall’amministrazione e “tutto resta sul tavolo” nei colloqui tra funzionari. Gli Usa, ha notato Kerry, sono stati “profondamente impegnati” nel Medioriente e sono la principale fonte di aiuti umanitari nella regione. Le violenze nell’area stanno aumentando, ha affermato, perché il presidente siriano Bashar Assad “è una calamita per terroristi di tutti i tipi”. Il segretario ha avvertito infine che l’Isil è “più estremista perfino di al-Qaeda ed è una minaccia per gli Stati Uniti e per gli interessi occidentali”.
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