Sarajevo (Bosnia Erzegovina), 20 mag. (LaPresse/AP) – Sono saliti a 44 i morti provocati dalle alluvioni che hanno colpito Bosnia-Erzegovina, Serbia e Croazia negli ultimi giorni. Lo rendono noto le autorità dei tre Paesi, precisando che 22 delle vittime sono state registrate in Bosnia, 20 in Serbia e due in Croazia. Il bilancio dei morti, hanno aggiunto, potrebbe salire ancora. Per oggi il governo di Sarajevo ha dichiarato una giornata di lutto nazionale, mentre la Serbia ha fatto sapere che proclamerà nel Paese tre giorni di lutto a partire da domani. Le acque delle alluvioni si stanno lentamente ritirando e ora i pericoli sono rappresentati dalle malattie che si possono sviluppare dopo questi disastri, fra cui l’epatite e il tifo. “Stiamo avvisando la popolazione di bere solo acqua fatta bollire o in bottiglia”, ha detto il dottor Zeljko Ler, capo epidemiologo della Bosnia. “Ancora non ci sono infezioni di massa, ma alcune malattie hanno periodi di incubazione compresi fra i 14 e i 21 giorni”, ha aggiunto.
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