Stavanger (Norvegia), 7 mag. (LaPresse/AP) – È polemica in Norvegia, dopo che il governo ha deciso di ignorare la visita di tre giorni del Dalai Lama iniziata oggi a Oslo. Il ministero degli Esteri norvegese, tramite il portavoce Frode Andersen, ha motivato la decisione di Oslo con la necessità di riallacciare i rapporti con la Cina, congelati da quando nel 2010 venne riconosciuto il premio Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo.

Il caso scatenò la rabbia di Pechino, che cancellò i colloqui su un accordo di libero scambio con la Norvegia, inasprì le restrizioni sulle importazioni di salmone e lasciò Oslo fuori dalla lista di Paesi europei i cui cittadini non necessitano di visto per entrare in Cina. “Per quasi quattro anni non c’è stato alcun contatto a livello politico fra Norvegia e Cina”, ha detto Andersen, aggiungendo che “in seguito a un’accurata riflessione, il governo ha deciso di non ci sarà alcun incontro fra il Dalai Lama e i rappresentanti dell’esecutivo”.

Sebbene eventuali incontri di alto profilo con il Dalai Lama avrebbero potuto danneggiare ulteriormente le relazioni con Pechino, l’opposizione norvegese sostiene che il Paese possa permettersi di rinunciare a collaborare con la Cina. “I soldi non sono un problema per noi, quindi l’isolamento economico non è un problema”, ha detto il politico di opposizione Kjetil Kjenseth, che venerdì intende incontrare in Parlamento il Dalai Lama indossando un costume tipico. “Chi altri se non la Norvegia può lottare per ciò in cui crede?”, ha aggiunto.

La Norvegia si considera un punto di riferimento dei diritti umani nel mondo e nelle sue precedenti visite del 2000 e del 2005 nel Paese il leader religioso buddista, che si batte per l’indipendenza del Tibet, aveva sempre incontrato dei funzionari del governo. Nella visita di questi giorni il Dalai Lama incontrerà monaci buddisti, religiosi luterani e cattolici, membri della commissione per il Nobel e deputati. Oggi ha parlato a una folla di sostenitori e di rumorosi oppositori dal balcone del suo albergo a Oslo. “Appoggio la democrazia e accolgo i contestatori, poiché a tutti deve essere permesso di esprimersi”, ha detto.

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