Washington (Usa), 6 mag. (LaPresse/AP) – Il dipartimento del Tesoro Usa annuncia sanzioni nei confronti di persone di entrambe le parti del conflitto in Sud Sudan. Le misure congelano gli asset sotto la giurisdizione Usa e vietano che siano trasferiti fuori dagli Usa. Il Sud Sudan è teatro di violenze da dicembre, quando il presidente Salva Kiir ha accusato l’ex vice presidente Riek Machar di tentare un colpo di Stato. I due leader dovrebbero incontrarsi questa settimana per colloqui faccia a faccia. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, è tornato dal Sud Sudan dove ha tentato di promuovere i colloqui di pace e minacciato le sanzioni come modo per mettere fine ai combattimenti nella nazione più giovane del mondo. Migliaia di persone sono morte nelle violenze e più di 1,3 milioni di persone sono fuggite dalle loro case.

Sono due gli individui colpiti. Si tratta di Peter Gadet, disertore dell’esercito sudsudanese e accusato di aver guidato le forze anti governative nell’attacco del 17 aprile in cui morirono oltre 200 civili; Marial Chanuong, comandante del corpo di guardia presidenziale del governo sudsudanese, accusato di aver guidato attacchi contro i civili a Juba. Queste persone sono responsabili di aver “perpetrato violenze impensabili contro i civili”, ha detto Kerry. Per gli Usa, l’instabilità in Sud Sudan non è solo un altro esempio di uno Stato debole alle prese con scontri interni, povertà e combattimenti tra gruppi ribelli e militari.

Gli Usa hanno fornito centinaia di milioni di dollari in aiuti, essendo così i suoi più forti sostenitori internazionali. Kerry ha fatto sapere di aver parlato oggi con il primo ministro dell’Etiopia e di aver discusso del possibile faccia a faccia, forse già questa settimana, tra Kir e Machar. “Siamo molto speranzosi che possa essere l’inizio di un dialogo. Faremo tutto il possibile per evitare che il Sud Sudan torni alla violenza e alla disperazione che così a lungo hanno contraddistinto il Paese”, ha dichiarato.

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