Slovyansk (Ucraina), 12 apr. (LaPresse/AP) – Un gruppo di uomini armati a volto coperto ha fatto irruzione in una stazione di polizia a Slovyansk, una piccola cittadina nell’est dell’Ucraina, e ha preso il controllo dell’edificio. Lo riferisce il ministero dell’Interno ucraino, aggiungendo che membri dello stesso gruppo hanno anche preso il controllo del palazzo dei servizi di sicurezza locale. Intanto a Donetsk uomini che indossavano uniformi dei Berkut, gli agenti dell’ex polizia antisommossa di Kiev, hanno occupato la sede della polizia. E a Kramatorsk, città vicino a Slovyansk, uomini sconosciuti hanno aperto il fuoco su una stazione di polizia ed è nata una sparatoria con gli agenti.

A SLOVYANSK OCCUPATA SEDE POLIZIA E SERVIZI SICUREZZA. Un gruppo di uomini armati a volto coperto ha fatto irruzione in una stazione di polizia a Slovyansk, una piccola cittadina nell’est dell’Ucraina, e ha preso il controllo dell’edificio. Lo riferisce il ministero dell’Interno ucraino, Arsen Avakov. Davanti alla stazione di polizia ci sono circa 20 uomini armati di fucili automatici e pistole che fanno da guardia all’ingresso e si pensa che all’interno ci siano altri 20 uomini. In uno dei filmati che circolano sui siti locali, tutti gli uomini indossano i nastri di San Giorgio, simbolo della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale, che è diventato un simbolo utilizzato dai manifestanti pro Russia nell’est dell’Ucraina. Inoltre in alcune immagini si sentono degli spari dopo che uno degli uomini armati grida a un cameraman intimandogli di smettere di registrare; al momento non si hanno notizie di vittime. Alcuni simpatizzanti del posto hanno anche portato dei copertoni davanti alla stazione di polizia per cominciare a costruire barricate. Il gruppo armato ha “solo una richiesta, cioè che si tenga un referendum per l’annessione alla Russia”. A dirlo ad Associated Press è uno di loro, che si fa identificare solo con il nome Sergei. La fonte spiega che è stato preso il controllo dell’edificio con l’obiettivo di proteggerlo dai nazionalisti radicali dell’ovest dell’Ucraina e dalla “giunta che ha preso il potere a Kiev”. “Non vogliamo essere schiavi dell’America e dell’Occidente”, ha detto Sergei. “Vogliamo vivere in Russia”, ha aggiunto. Sempre parlando con Associated Press, la sindaco della città Nelya Shtepa ha detto di avere parlato con i manifestanti e ha assicurato che si tratta di residenti del posto e non di russi. “Mi hanno detto: non abbiamo niente contro di te”, spiega Shtepa, aggiungendo che “vogliono essere ascoltati e vogliono un dialogo con le autorità di Kiev”. Il ministro dell’Interno del Paese Arsen Avakov ha aggiunto che a Slovyanskè stata occupata anche una sede dei servizi di sicurezza locale, e che i dimostranti appartengono allo stesso gruppo che in precedenza ha occupato la stazione di polizia nella città. Successivamente circa 10 uomini in tenuta mimetica e con fucili automatici hanno allestito un checkpoint improvvisato all’entrata della città. Slovyansk si trova a circa 90 chilometri da Donetsk, dove alcuni manifestanti filorussi continuano a occupare un edificio governativo da circa una settimana.

OCCUPATA SEDE POLIZIA A DONETSK. Uomini che indossavano uniformi dei Berkut, gli agenti dell’ex polizia antisommossa di Kiev, hanno occupato la sede della polizia a Donetsk. Lo hanno riferito testimoni. Non è stato immediatamente chiaro se gli uomini che hanno occupato il palazzo abbiano formulato delle richieste. I Berkut, unità speciali della polizia, sono stati sciolti dopo la deposizione del presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych.

SPARI A KRAMATORSK. Uomini sconosciuti hanno aperto il fuoco su una stazione di polizia a Kramatorsk, città vicino a Slovyansk, ed è nata una sparatoria con gli agenti. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno dell’Ucraina, Arsen Avakov, su Facebook. Avakov ha anche aggiunto che a Krasnyi Lyman, altra città vicino a Slovyansk, uomini armati di fucili automatici fabbricati in Russia hanno attaccato una stazione di polizia.

UCRAINA: AGGRESSIONE RUSSA. ll ministro dell’Interno Arsen Avakov ha descritto gli ultimi eventi nell’est del Paese come un’ “aggressione russa”, e ha annunciato un incontro straordinario dei funzionari della sicurezza del Paese in serata.

TENSIONE NELL’EST DELL’UCRAINA. A Donetsk i manifestanti che occupano da domenica un edificio governativo avevano inizialmente chiesto un referendum per la secessione della regione dall’Ucraina come quello che si è tenuto in Crimea. Successivamente, però, hanno ridimensionato la richiesta chiedendo un voto sull’autonomia pur rimanendo all’interno dell’Ucraina e riservandosi la possibilità di tenere in un secondo momento una consultazione sull’adesione alla Russia. L’est dell’Ucraina, cuore dell’industria del Paese, era la zona di maggiore sostegno al presidente rimosso Viktor Yanukovych, vicino al Cremlino, fuggito da Kiev a febbraio dopo mesi di proteste. Il mese scorso in Crimea si è tenuto un referendum nel quale i residenti, per la maggior parte russofoni, hanno votato a favore della secessione dall’Ucraina e dell’annessione alla Russia. Il governo di Kiev accusa Mosca di fomentare la rivolta nell’est dell’Ucraina nel tentativo di far saltare le presidenziali in programma per il 25 maggio.

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