Gauhati (India), 7 apr. (LaPresse/AP) – Sono iniziate in India le elezioni per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento, divise in nove tappe che si concluderanno il 12 maggio prossimo. Si tratta del più grande processo elettorale nel mondo, con 814 milioni di persone con diritto di voto. La prima fase si svolge negli Stati nordorientali di Assam e Tripura, dove molti residenti hanno dovuto superare distanze notevoli per raggiungere i seggi più vicini. I sondaggi danno in testa il Partito del popolo indiano (Bjp), guidato dal controverso leader nazionalista Narendra Modi, che potrebbe superare il Partito del Congresso di Rahul Ghandi, nel mirino a causa di scarsi risultati economici e scandali di corruzione. È tuttavia difficile prevedere se il Bjp possa ottenere la maggioranza alla Lok Sabha, la Camera bassa.

Modi ha guidato per gli ultimi undici anni il governo dello Stato occidentale di Gujarat e viene elogiato per aver trasformato la regione in un importante centro industriale con un alto tasso di crescita. Critici mettono però in dubbio la capacità del nazionalista indù di essere un vero leader laico dell’India multiculturale. I risultati sono attesi per il 16 maggio. Le elezioni in India sono considerate generalmente libere e giuste da osservatori internazionali, sebbene non manchino le sfide e le difficoltà. I ribelli maoisti hanno fatto appello per il boicottaggio del voto e militanti armati hanno minacciato di disturbare lo svolgimento delle elezioni nazionali. “Alcuni gruppi di insorti e i ribelli maoisti potrebbero provare a interrompere il voto con le violenze”, ha detto A. P Raut, il vice capo della polizia dello Stato di Assam. “Non vogliamo – ha sottolineato – correre nessun rischio e abbiamo dispiegato quasi 25mila poliziotti e membri di unità paramilitari per garantire la sicurezza”.

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