Taipei (Taiwan), 19 mar. (LaPresse/AP) – A Taiwan centinaia di persone hanno occupato il Parlamento e hanno manifestato anche al suo esterno, a Taipei, per protestare contro un accordo commerciale con la Cina. Circa 200 manifestanti sono entrati nell’aula intorno alle 21 di ieri per protestare contro la decisione del partito nazionalista al potere di rifiutare la promessa revisione clausola per clausola dell’accordo commerciale, che è stato firmato da entrambe le parti l’anno scorso ma è in attesa di ratifica da parte del Parlamento. Dopo mezzanotte, la polizia ha tentato di sgombrare il palazzo invano. I manifestanti hanno eretto barricate con delle sedie intorno alle entrate. Si sono verificati brevi scontri con gli occupanti e diversi agenti di polizia sarebbero rimasti feriti. Se approvato, l’accordo commerciale permetterebbe alle aziende del settore dei servizi, dalle assicurazioni ai parrucchieri, di aprire filiali o negozi nel territorio dell’altro. La Cina permetterebbe alle aziende taiwanesi di effettuare acquisti online e offrire cure mediche, trasporti, turismo e altri servizi sul suo territorio, mentre Taiwan permetterebbe alle Cina di avere aziende nel settore dell’editoria, teatri, obitori e cure mediche sull’isola.
Secondo gli oppositori l’accordo costerebbe a Taiwan decine di migliaia di posti di lavoro perchè le piccole attività sull’isola non potrebbero competere con l’intento delle aziende cinesi, ricche di contanti e per la maggior parte a conduzione statale, di investire a Taiwan. Il patto, sostengono, contribuirebbe ai tentativi della Cina di portare l’isola sotto il suo controllo. Durante i suoi sei anni in carica, il presidente Ma Ying-jeou ha sostenuto una maggiore integrazione delle due economie. Dopo la conquista dell’aula del Parlamento nel centro di Taipei, circa 700 manifestanti si sono raccolti fuori dal palazzo, che è stato bloccato da decine di poliziotti con protezioni antisommossa.
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