Kuala Lumpur (Malesia), 7 mar. (LaPresse/AP) – Il leader dell’opposizione malese, Anwar Ibrahim, è stato condannato a cinque anni di carcere, dopo che stamane è stato dichiarato colpevole di sodomia da una corte d’appello. Il politico potrà restare libero su cauzione, mentre farà ricorso contro la sentenza al massimo tribunale del Paese. Il 66enne è la principale minaccia al governo del premier Najib Razak, il cui sostegno popolare si è indebolito nelle ultime due elezioni. Con lui molte organizzazioni internazionali hanno criticato le azioni legali, definendole politicamente motivate, nel Paese a maggioranza musulmana dove la sodomia è un crimine punito con il carcere fino a 20 anni.

Anwar fu accusato di violenza sessuale da un collaboratore nel 2008, poi fu prosciolto dall’Alta corte nel 2012. Il governo presentò richiesta in appello contro il verdetto. Il giudice che oggi lo ha condannato, Balia Yusof Wahi, ha dichiarato che il tribunale di grado minore ha sbagliato: “Riconosciamo questa sentenza all’unanimità e mettiamo da parte la decisione dell’Alta corte. Il convenuto è quindi dichiarato colpevole e condannato per le accuse”. Di conseguenza, il leader dell’opposizione non potrà candidarsi nelle elezioni dello Stato di Selangor, dove l’opposizione è forte.

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