Amsterdam (Olanda), 30 nov. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti si sono offerti di distruggere su una loro nave parte dell’arsenale di armi chimiche della Siria. Lo ha fatto sapere il direttore dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), Ahmet Uzumcu. Il governo di Washington, si legge in una nota, ha proposto di contribuire con “tecnologia per la distruzione, sostegno operativo totale e finanziamenti per neutralizzare” le armi di Damasco. La distruzione, si apprende, avverrebbe in mare, probabilmente nel Mediterraneo. L’operazione, da realizzarsi con la partecipazione della Siria, dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre. L’Opac vuole anche che circa 800 tonnellate di sostanze chimiche, normalmente smaltite in strutture industriali civili nel mondo, siano distrutte da compagnie private come parte del piano per eliminare del tutto le armi chimiche dalla Siria entro la metà del 2014.

Uzumcu ha riferito che 35 compagnie private si sono proposte sinora ed è attualmente in corso la loro valutazione. Ha anche chiesto ai governi dei 190 Paesi aderenti all’Opac di contribuire economicamente o concretamente alla distruzione delle materie chimiche. La produzione di armi chimiche da parte di Damasco è stata resa impossibile smantellando o rendendo inutilizzabili i macchinari e le apparecchiature, operazione conclusa alla fine di ottobre, mentre ora restano da smaltire le armi e sostanze chimiche esistenti. Queste ammontano a 1.300 tonnellate, tra cui gas mostarda. Secondo la dichiarazione di oggi, la nave Usa che potrebbe essere utilizzata per lo smaltimento “viene attualmente sottoposta a modifiche per essere adeguata alle operazioni e per permettere le verifiche dell’Opac”. Giovedì Associated Press ha riferito che la nave sarebbe la MV Cape Ray, che per la distruzione utilizzerebbe un processo sviluppato dal Pentagono, mai utilizzato sinora.

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