Atene (Grecia), 7 nov. (LaPresse/AP) – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito di condannare la Grecia per non avere incluso le coppie gay nella legge del 2008 che ha introdotto le unioni civili. La legge, affermano i giudici della Corte, è discriminatoria e per questo motivo Atene dovrà pagare 5mila euro di danni a ognuno dei querelanti e anche parte delle spese processuali. Le unioni civili in Grecia coinvolgono prevalentemente le coppie che vogliono ottenere diritti legali esternamente al matrimonio o che sono bloccate dalle lunghe procedure per il divorzio. Per Grigoris Vallianatos, fra i più importanti sostenitori dei diritti dei gay, si tratta della più grande vittoria legale per gli omosessuali in Grecia da decenni. “È una decisione storica. I partiti politici del Paese hanno fatto tutto il possibile per evitare che accadesse”, ha detto Vallianatos ad Associated Press. Per il momento il governo di Atene non ha rilasciato alcun commento.
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