Augusta (Germania), 5 nov. (LaPresse/AP) – Ci sono anche un quadro di Marc Chagall e uno di Henri Matisse finora sconosciuti fra le circa 1.500 opere confiscate dai nazisti durante il Terzo Reich ritrovate in un appartamento di Monaco di Baviera. A riferirlo è la procura di Augusta, che nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi ha confermato la notizia del ritrovamento del tesoro di enormi proporzioni, che era stata rivelata qualche giorno fa dal settimanale tedesco Focus. Il procuratore Reinhard Nemetz, parlando con i giornalisti, ha spiegato che i dipinti, 121 con cornice e 1.285 senza, sono in buone condizioni. Gli autori delle opere spaziano da Pablo Picasso a Marc Chagall, da Max Liebermann e Ernst Ludwig Kirchner. E poi ancora quadri di Henri de Toulouse-Lautrec, Gustave Courbet, Auguste Renoir e Canaletto. L’opera più antica risale al XVI secolo.
Gli investigatori spiegano di avere “prove concrete” che almeno alcuni dei capolavori sono stati sequestrati dai nazisti togliendoli ai loro proprietari, alcuni rientrano nei quadri classificati nel Terzo Reich come ‘arte degenerata’ e sequestrati dai musei tedeschi nel 1937 o poco dopo. Per ‘arte degenerata’ si intendono opere perlopiù moderne o astratte realizzate da artisti che il regime di Adolf Hitler riteneva avessero caratteristiche “devianti”, spesso attribuite alla corruzione ebrea, che potevano influenzare negativamente i cittadini.
Le autorità stanno indagando per capire se l’uomo sospettato nel caso possedesse i quadri illegalmente o meno. La sua identità non è stata resa nota e gli inquirenti hanno detto di non sapere dove si trova, ma la rivista tedesca Focus aveva rivelato che si trattava di Cornelius Gurlitt, oggi 80enne, figlio del commerciante di oggetti d’arte Hildebrand Gurlitt, il quale a sua volta alla fine della seconda guerra mondiale avrebbe fatto credere che le opere erano state distrutte nei bombardamenti del 1945 su Dresda.
La scoperta nell’appartamento, che si trova in un quartiere ricco di Monaco, è avvenuta il 28 febbraio del 2012, quando fu compiuta una perquisizione nell’ambito di una indagine per evasione fiscale che aveva preso il via a seguito di un controllo di routine su un treno Zurigo-Monaco alla fine del 2010. Secondo Focus a essere controllato era stato proprio Cornelius Gurlitt, trovato con diversi soldi in contanti. Il direttore del servizio doganale di Monaco, Siegfried Kloeble, spiega che i dipinti sono stati trovati in una stanza, dove erano “conservati in modo molto professionale e in ottime condizioni”. La società specialistica che se ne è occupata ha impiegato tre giorni per portare via tutti i quadri, e le autorità si rifiutano di dire dove siano tenuti adesso.
Alle indagini sta collaborando Meike Hoffmann, esperta di ‘arte degenerata’ all’università di Berlino. È stata lei a presentare in conferenza stampa una selezione di opere della collezione. Tra questi appunto il quadro finora sconosciuto di Chagall, che gli esperti non sono ancora riusciti ad appurare da dove provenga, e quello sconosciuto di Matisse, che sembra risalire agli anni ’20 del XX secolo. “Questi casi sono di particolare rilevanza per i ricercatori di storia dell’arte”, ha detto Hoffmann. “Quando si sta davanti alle opere che si ritenevano perse da tempo o distrutte e si vede che sono in buono stato, alcune sporche ma non danneggiate, si prova un’incredibile sensazione di felicità”, ha concluso.
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