Pechino (Cina), 29 ott. (LaPresse/AP) – La polizia cinese impegnata nelle indagini sull’incidente di ieri a piazza Tienanmen a Pechino sta cercando informazioni su due persone della minoranza etnica uigura. Lo riferisce Zhao Fuzhou, responsabile della sicurezza di un albergo della capitale, il Dasha hotel, spiegando che la polizia ha fatto circolare un avviso in cui vengono descritti come sospetti due uomini i cui nomi sono, riconducibili appunto alla minoranza musulmana uigura. Su internet sono circolate copie dell’avviso, delle quali non è però stato possibile accertare l’autenticità.

Ieri un’auto si è schiantata contro un ponte in pietra all’ingresso della Città proibita di Pechino e ha preso fuoco; cinque i morti e 38 i feriti. Fin dall’inizio si sono diffuse voci secondo le quali poteva essersi trattato di un attacco e non di un incidente, ma la polizia non ha rilasciato informazioni sul possibile motivo dell’incidente. Le cinque vittime sono: tre persone che si trovavano all’interno del veicolo e due passanti, tra i quali una donna filippina. Non è chiaro se i due sospetti uiguri fossero fra le tre persone sull’auto.

Ci sono diversi elementi che potrebbero far pensare a uno schianto deliberato della vettura contro l’antico palazzo imperiale: l’autista infatti è uscito di strada entrando nella zona pedonale ed evitando alberi, lampioni e almeno un checkpoint di sicurezza prima di fermare la sua corsa contro un ponte in pietra all’ingresso della Città proibita. Uno dei due sospetti, identificato nell’avviso della polizia come Yusupu Wumaierniyazi, vive nella stessa città dello Xinjiang in cui lo scorso 26 giugno in un attacco erano rimaste uccise 37 persone fra poliziotti, civili e militanti.

Gli uiguri, minoranza musulmana che vive appunto nella regione dello Xinjiang, hanno cultura, religione e lingua diverse rispetto alla maggioranza cinese Han e da tempo ci sono contrasti fra loro e il governo di Pechino. Gli uiguri radicali turcofoni portano avanti da anni un’insorgenza di bassa intensità contro il governo comunista cinese e l’estate appena terminata ha visto un insolito aumento degli episodi di violenza nello Xinjiang. La polizia cinese ha reagito incrementando la sorveglianza anche nelle zone esterne alla provincia.

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