Santiago (Cile), 28 ott. (LaPresse/AP) – Un programma di spesa da 15 miliardi di dollari e riforme delle politiche fiscali e dell’educazione, ma anche l’apertura di un dialogo nazionale per arrivare all’approvazione dei matrimoni per le coppie gay. Sono i principali punti del programma elettorale di Michelle Bachelet, ex presidente cilena dal 2006 al 2010, favorita alle prossime elezioni del 17 novembre e nell’eventuale ballottaggio del 15 dicembre. Il Cile, ha detto Bachelet, continua a soffrire per l’ampia diseguaglianza sociale e le politiche dell’epoca della dittatura che hanno sfavorito i più deboli. Tra i suoi obiettivi, dare maggiore forza ai sindacati, migliorare i servizi pubblici e utilizzare circa 8 miliardi di dollari provenienti dalla tasse per finanziare una riforma dell’istruzione.

La candidata ha quindi promesso che lavorerà per dare ai cileni un’educazione libera e di qualità perché essa, spiega, “è un diritto sociale e non un bene di consumo”. L’idea è finanziare in parte la riforma alzando le imposte sulle società di 5 punti percentuali. Le proteste degli studenti che chiedevano l’istruzione gratuita hanno caratterizzato l’ultimo anno del suo primo mandato, il 2010, e sono notevolmente aumentate nel corso della presidenza del suo successore, Sebastian Pinera.

Tra gli altri argomenti di interesse nazionale, Banchelet si è detta favorevole a legalizzare l’aborto in caso di stupro o in caso di rischi per la salute della madre o del bambino. L’ex presidente, che di professione è pediatra, ha passato gli ultimi anni guidando l’agenzia dell’Onu che si occupa di donne. Se eletta, inoltre, ha fatto sapere che convocherà un “dibatto aperto” volto a raggiungere un consenso e approvare una legge per garantire il diritto di matrimonio per le coppie gay. I sondaggi danno Bachelet al 30-40%. La sua principale rivale è la conservatrice Evelyn Matthei molto più indietro nelle previsioni (12-22%).

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