Washington (Usa), 1 set. (LaPresse/AP) – “Abbiamo prove sull’uso di gas sarino in Siria”. Lo ha dichiarato in diretta televisiva il segretario di Stato John Kerry, aggiungendo che che Assad ” si è ora unito alla lista di Adolf Hitler e Saddam Hussein” utilizzando armi chimiche contro la sua popolazione. In precedenza la Casa Bianca ha inviato al Congresso degli Stati Uniti una bozza di risoluzione che autorizza il presidente Barack Obama a usare la forza militare contro la Siria. La bozza fa seguito alla decisione di Obama annunciata ieri di cercare l’approvazione del Congresso per un attacco contro il regime del presidente siriano Assad. Il voto arriverà dopo il 9 settembre, giorno in cui si riunisce per la prima volta il Congresso. I leader delle camere hanno dichiarato che si voterà la settimana dopo il 9. Intanto Il giornale governativo siriano Al-Thawra scrive oggi in un editoriale che la decisione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di cercare l’approvazione del Congresso prima di un intervento militare in Siria segna “l’inizio della storica ritirata americana”.
KERRY: ASSAD COME HITLER E SADDAM. Kerry ha dichiarato che l’amministrazione è venuta a conoscenza di uso di gas sarin attraverso campioni di capelli e sangue forniti a Washington dai primi soccorritori a Damasco. Kerry ha detto che i campioni sono stati testati e risultati positivi. Quando i giornalisti gli hanno chiesto se si tratta di prove dell’Onu, Kerry ha risposto che sono prove acquisite direttamente dagli Stati Uniti.Il segretario ha aggiunto che Assad ” si è ora unito alla lista di Adolf Hitler e Saddam Hussein” utilizzando armi chimiche contro la sua popolazione.Kerry ha dichiarato che ha anche fiducia che il Congresso darà a Obama l’appoggio per un attacco militare contro la Siria.
DALLA CASA BIANCA UNA BOZZA DI RISOLUZIONE AL CONGRESSO. La Casa Bianca ha spedito al Congresso la bozza di risoluzione che autorizza il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a usare la forza militare contro la Siria. Un aiutante dello speaker della Camera John Boehner ha confermato che l’ufficio dello speaker ha ricevuto la bozza. La risoluzione espone le affermazioni dell’amministrazione secondo cui il regime di Assad ha ucciso più di mille persone con attacco chimico lo scorso 21 agosto. La bozza afferma che l’obbiettivo di una risposta dell’esercito degli Stati Uniti sarebbe di “scoraggiare, interrompere, prevenire e degradare” la capacità del regime di utilizzare armi chimiche. La risoluzione autorizza Obama a usare l’esercito come lui ritiene “necessario e appropriato” per arrivare a questo obbiettivo. La bozza non espone una tempistica per l’azione, ma afferma che solo una soluzione politica può risolvere la crisi siriana.
IL VOTO AVVERRA’ DOPO IL 9 SETTEMBRE. Lo speaker della Camera Usa John Boehner ha dichiarato che prevede che la Camera prenderà in esame la misura durante la settimana del 9 settembre. Anche il leader della maggioranza democratica al Senato Harry Reid ha dichiarato che al Senato si terrà un voto non più tardi della settimana del 9 settembre. Reid ha affermato che la prossima settimana si terrà un’audizione pubblica davanti al Comitato per gli Affari Esteri del Senato e briefing privati e pubblici per i senatori.
QUOTIDIANO GOVERNATIVO A DAMASCO: USA IN RITIRATA. Intanto a Damasco il giornale governativo siriano Al-Thawra scrive oggi in un editoriale che la decisione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di cercare l’approvazione del Congresso prima di un intervento militare in Siria segna “l’inizio della storica ritirata americana”. Nell’editoriale, in prima pagina, si legge che la riluttanza di Obama a condurre attacchi contro la Siria deriva dalla sua “sensazione di sconfitta implicita e dalla scomparsa dei suoi alleati”. Il quotidiano scrive anche che le preoccupazioni del presidente degli Stati Uniti che un intervento limitato diventi “una guerra aperta lo hanno spinto a chiedere il consenso del Congresso”.
L’ANNUNCIO DI OBAMA IERI. In un discorso tenuto ieri in serata dal Giardino delle rose della Casa Bianca, Obama ha annunciato che chiederà al Congresso l’autorizzazione per un’azione militare. Obama ha affermato di avere deciso che gli Stati Uniti ‘devono intervenire militarmente’ e che lui è ‘pronto a dare quest’ordine’ e l’attacco ‘potrebbe essere domani, tra una settimana o da qui a un mese’, ma vuole consultare il Congresso. Anche se in quanto comandante in capo non sarebbe necessario. Dal canto suo la Siria, dove il discorso di Obama è stato trasmesso in diretta dalla tv di Stato, si dice pronta a combattere: l’esercito ‘ha il dito sul grilletto’, ha dichiarato il primo ministro.
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