San Diego (California, Usa), 31 lug. (LaPresse/AP) – Il governo degli Stati Uniti risarcirà con 4,1 milioni di dollari lo studente universitario 25enne Daniel Chong, che nell’aprile 2012 venne abbandonato in una cella senza finestre per quattro giorni, senza cibo né acqua. Lo rende noto l’avvocato Eugene Iredale, uno dei legali di Chong, aggiungendo che le esatte circostanze dell’episodio non sono state accertate e nessuno è stato punito per quanto accaduto. Il dipartimento di Giustizia sta ancora indagando, ma ha confermato il risarcimento. Durante la sua disavventura Chong si vide costretto a bere la propria urina per restare vivo, ebbe delle allucinazioni in cui vedeva le guardie che cercavano di avvelenarlo mettendo dei gas nell’impianto di aerazione e tentò di incidere un messaggio alla madre sul proprio braccio. Lo studente fu preso in custodia durante una retata della Drug enforcement administration (Dea) in una casa in cui furono trovate 18mila pastiglie di ecstasy, altri stupefacenti e armi, e in cui era andato per fumare marijuana.

Insieme a Chong furono fermate altre otto persone, ma dopo l’interrogatorio le autorità decisero di non procedere contro di lui. Fu messo in cella ma un agente della Dea gli assicurò che non sarebbe stato incriminato e gli disse “tieni duro, torneremo a prenderti tra poco”. Le guardie però non tornarono e, al terzo giorno di detenzione nella cella con i polsi ancora ammanettati, Chong iniziò ad avere allucinazioni. Ruppe le lenti dei propri occhiali per incidere ‘Sorry mom’ (‘Scusa mamma’) sul proprio braccio, ma riuscì a scrivere solo una ‘S’. Alla fine venne trovato da alcune guardie e ricoverato per cinque giorni in ospedale, dove furono riscontrati disidratazione, blocco renale, crampi e perforazione dell’esofago. Nei quattro giorni in cella, Chong perse quasi sette chili. Con i soldi del risarcimento lo studente intende acquistare una casa per i genitori.

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