Taipei (Taiwan), 31 lug. (LaPresse/AP) – Decine di residenti di Taiwan si sono scontrati con la polizia durante una manifestazione davanti alla sede del Parlamento a Taipei, convocata per protestare contro il nuovo accordo commerciale con la Cina, siglato lo scorso 21 giugno. Durante i tafferugli alcuni dimostranti hanno scavalcato la recinzione intorno al Parlamento e hanno manifestato brevemente all’interno dell’edificio, prima di essere stati dispersi da agenti. Non ci sono notizie di arresti. Il nuovo patto permette a ciascuna delle parti di investire nel settore dei servizi e bancario dell’altra. L’approvazione dell’accordo da parte del Parlamento taiwanese sembra scontata, dato che il Partito nazionalista del presidente Ma Ying-jeou ha la maggioranza nell’assemblea.

Il presidente sostiene che il Taiwan debba rafforzare le relazioni economiche con la Cina per evitare l’abbassamento degli standard di vita dei propri abitanti, soprattutto visto che altri Paesi asiatici stanno siglando accordi preferenziali con Pechino. Secondo i manifestanti, tuttavia, il patto aumenterà la dipendenza del Taiwan dalla Cina, permettendo a quest’ultima di dettare le condizioni politiche e mettere a repentaglio le libertà democratiche dell’isola. Il Taiwan si separò dalla Cina dopo una guerra civile nel 1949, ma Pechino continua a considerare l’isola come parte del proprio territorio.

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