Minneapolis (Minnesota, Usa), 30 lug. (LaPresse/AP) – Almeno dieci sospetti criminali di guerra nazisti che dovevano essere estradati dagli Stati Uniti non hanno mai lasciato il Paese e quattro di loro continuano a viverci. È quanto emerge da una revisione dei dati del dipartimento della Giustizia Usa effettuata da Associated Press. Tutti i sospetti in questione continuarono a beneficiare di programmi pubblici come Social Security finché non erano terminati i processi d’appello da loro avviati. Tutti e dieci gli uomini erano rimasti negli Usa grazie a un vuoto legislativo: la loro estradizione è stata ordinata dalle autorità, ma nessun altro Paese era disposto ad accoglierli.
Nei 34 anni dell’esistenza dell’ufficio per la ricerca ed estradizione di presunti nazisti, creato dal dipartimento della Giustizia, l’agenzia ha avviato procedimenti legali contro 137 persone. Meno di metà di loro è stata estradata o è partita volontariamente, mentre altre 20 persone sono morte durante i procedimenti. Altri 20 casi sono stati chiusi, spesso a causa delle cattive condizioni di salute dei sospetti.
Attualmente continuano a vivere negli Usa Vladas Zajanckauskas di Sutton, nel Massachusetts, Theodor Szehinskyj di West Chester, in Pennsylvania, Jakiw Palij di New York e John Kalymon di Troy, nel Michigan. Tutti e quattro abitano negli stessi posti da diversi anni, sono stati privati della cittadinanza e hanno ricevuto l’ordine di estradizione, ma ciononostante hanno continuato a vivere con le proprie famiglie. Le autorità statunitensi possono ordinare l’estradizione di persone sospettate di coinvolgimento in crimini di guerra nazisti, ma non possono processarle perché i presunti reati non ebbero luogo nel territorio americano. La responsabilità di aprire un’indagine spetta in questi casi ai Paesi in cui furono ordinati o commessi i crimini in questione.
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