Zagabria (Croazia), 1 lug. (LaPresse/AP) – Allo scoccare della mezzanotte la Croazia è diventata ufficialmente il 28esimo Stato membro dell’Unione europea. Celebrazioni in tutto il Paese, con migliaia di persone radunate a Zagabria, la capitale. Proprio qui si è tenuta una festa nella piazza principale, con diversi leader internazionali, fra cui il presidente Giorgio Napolitano e il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso. Diversi artisti si sono esibiti fino a mezzanotte, quando allo scoccare del 1° luglio si è tenuto uno spettacolo di fuochi d’artificio ed è risuonato l’Inno alla gioia di Beethoven, l’inno ufficiale dell’Unione europea, a segnalare proprio l’ingresso effettivo nel blocco continentale. Nel corso della cena con i leader europei, il presidente croato Ivo Josipovic ha ricordato che “nella storia di una nazione, ci sono pochi eventi come questo”. “L’accesso della Croazia nell’Unione europea – ha aggiunto – è la conferma che ognuno di noi appartiene all’insieme di valori democratici e culturali europei”.

CROAZIA 28° STATO MEMBRO DELL’UE. La Croazia è il primo Paese a entrare nell’Ue dopo l’adesione di Bulgaria e Romania nel 2007 e si tratta di una svolta storica per il piccolo Stato dei Balcani, che dopo avere dichiarato l’indipendenza dalla Ex Jugoslavia nel 1991 fu attraversato da una sanguinosa guerra. L’avvio dei negoziati di adesione risale a una decina di anni fa, ma da allora l’entusiasmo è andato diminuendo soprattutto a causa della crisi economica che ha colpito negli ultimi anni i Paesi europei.

FESTA CONTENUTA A CAUSA DELLA CRISI. I festeggiamenti sono stati annunciati molto più modesti rispetto a quelli di Bulgaria e Romania. “La situazione generale non è brillante, dobbiamo sviluppare l’economia, impegnarci per i disoccupati e non c’è tempo né denaro per grandi celebrazioni”, ha spiegato il presidente croato in una recente intervista con Associated Press. La Croazia, 4,2 milioni di abitanti, sarà il terzo Paese più povero dell’Ue dopo Bulgaria e Romania. Il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 20%, gli standard di vita sono bassi e la corruzione è endemica.

OCCUPY CROAZIA CONTRO L’UE. In occasione dell’adesione all’Ue non sono mancate le contestazioni, con una marcia di protesta anti-Ue del movimento Occupy Croazia. Secondo il gruppo, “l’Unione europea non è una soluzione ai nostri problemi” ma è “un genocidio economico per le persone che vivono nel Paese”.

COSA CAMBIA LUNGO I CONFINI. L’ingresso in Ue prevede la rimozione delle frontiere lungo i confini della Croazia con i vicini già membri del blocco, cioè Slovenia e Ungheria, e l’aggiunta di cartelli e bandiere dell’Ue lungo i confini della Croazia con gli Stati vicini non membri, cioè Bosnia, Serbia e Montenegro.

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