New York (New York, Usa), 29 giu. (LaPresse/AP) – Le notizie fatte trapelare da Edward Snowden sui programmi segreti di controllo delle comunicazioni da parte del governo Usa non hanno indebolito la presidenza di Barack Obama o danneggiato la politica estera di Washington. Gli Usa rimangono “il Paese più influente, potente e importante del mondo”, ma anche la “maggiore economia e il maggiore esercito, con una rete di alleanze e valori che sono universalmente rispettati”. A dirlo è in un’intervista con Associated Press Susan Rice, ambasciatrice degli Usa all’Onu, che lunedì lascerà l’incarico per assumere quello di consigliere per la sicurezza nazionale del presidente. Secondo la Rice, ora è troppo presto per giudicare se ci saranno serie ripercussioni sul lungo periodo. “Non penso – spiega – che le conseguenze diplomatiche, almeno per quanto sono prevedibili ora, siano significative”.

Nei giorni passati, il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel e il generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore delle forze armate americane, hanno definito le rivelazioni di Snowden come una seria falla che ha danneggiato la sicurezza nazionale. “Penso – aggiunge Susan Rice – che quella di Snowden sia ovviamente una cosa che supereremo, come abbiamo fatto con tutte le questioni come questa in passato”. Gli Usa hanno accusato di spionaggio l’ex contractor dell’Nsa e hanno chiesto la sua estradizione, ma il governo di Hong Kong, dove il 29enne si era rifugiato, gli ha permesso di volare a Mosca. E la Russia finora ha impedito il suo trasferimento in patria. Nonostante le critiche piovute sull’amministrazione Obama, Susan Rice difende la stabilità del governo. Obama, afferma, ha “ambizioni significative e una agenda reale” per il suo secondo mandato.

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